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Rilancio Rai, Cappon: 8 canali digitali e internet 



Roma, 26 ottobre 2007 – “Senza l'attuazione del piano industriale al 2010, approvato dal Consiglio di amministrazione mercoledì scorso, la Rai rischia di registrare perdite per 494 milioni di euro nei prossimi tre esercizi, con la conseguenza che a quel punto "non si potrà evitare quanto sta avvenendo in Gran Bretagna e Spagna e cioè saranno necessari forti tagli anche all'occupazione”. E' questo l'allarme lanciato dal direttore generale di viale Mazzini, Claudio Cappon durante la presentazione del piano industriale 2008-2010.

Con gli interventi previsti dal piano, invece, la Rai chiuderà in rosso ancora gli esercizi 2007 e 2008, ma tornerà all'attivo nel 2009 e 2010 e soprattutto potrà far fronte ad un piano di forti investimenti che riguarderanno la ridefinizione dell'offerta Rai su più piattaforme, la definzione di un palinsesto sul digitale tv con 8 canali, di cui due completamente nuovi entro il 2009, il rafforzamento su internet. “Senza questi interventi – ha detto Cappon - i nostri ricavi sono destinati a diminuire e i costi a salire, avviando una fase di forte crisi. Invece la Rai ha le risorse e le capacità per rinnovarsi e attuare il cambiamento mantenendo il posto che le compete nel settore tv: il primo”.

Molti sono i punti su cui intervenire, ha indicato Cappon, per rinnovare e risanare la Rai: dalle produzione interne (la cui quota è superiore a quella dei principali operatori europei pubblici) alla struttura particolarmente complessa. Le strutture che dipendono dal  direttore generale sono infatti 49 contro una media delle tv pubbliche europee di 10 e le testate giornalistiche sono 11 contro una media di 2. Probabile quindi, a quest'ultimo proposito, la soppressione di Rai-Utile (166 ascoltatori medi) e di Rai-Educational.

L'obiettivo è puntare sul digitale per cui il piano prevede 150 milioni di investimenti. Ed in particolare, nel 2008, il lancio di un canale telematico di intrattenimento rivolto ad un pubblico giovane e nel 2009 di un nuovo canale semigeneralista. La Rai conta, infatti, di portare la sua quota di ascolto sul DDT dall'attuale 0,4 al 2%, una soglia ritenuta interessante dai pubblicitari. Per il satellite e il web, l'obiettivo è il potenziamento di Raisport satellite e di Rai News 24 ed il lancio di un portale unitario. Investire sulla tecnologia, ha detto Cappon, è una scelta obbligata. Per tale il motivo il piano prevede oltre 300 milioni di investimenti straordinari per la digitalizzazione dei Tg, il raggiungimento della copertura dell'85% per il digitale terrestre e per l'ammodernamento degli insediamenti produttivi sul territorio. In specie per RaiWay si sta valutando l'apertura del capitale della controllata a "terzi".

Ma per il risanamento dell'azienda – sostiene Cappon - bisogna anche razionalizzare la spesa e ottimizzare i ricavi. Il target, sempre al 2010, è contenere i costi per oltre 150 milioni di euro. Senza il piano, la Rai arriverebbe a sfiorare una perdita di esercizio di 200 milioni di euro nel 2010 mentre il progetto industriale garantisce un recupero di circa 500 milioni di perdite cumulate. In sostanza, nel 2008 i conti della Rai sarebbero ancora in rosso (-95 mln) però diventerebbero positivi sia nel 2009 (+15 mln) sia nel 2010 (+4 mln).

Petruccioli conferma: “Resto perché alla Rai serve una guida"

Intanto, il presidente del Consiglio di amministrazione della Rai, Petruccioli torna a spiegare la sua decisione di non dimettersi, dopo la sfiducia della Commissione parlamentare di vigilanza. "Se io mi dimettessi oggi – osserva -  una sola cosa sarebbe certa: che la Rai, per un periodo la cui durata nessuno è in condizione di prevedere con certezza, resterebbe senza presidente".
E precisa: “Quando sono stato eletto a questo incarico, ho assunto con l'azienda l'impegno ad assicurare lo svolgimento di compiti essenziali al suo funzionamento: è il mio dovere”.

 

 

 

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