Parigi, 27 agosto 2007 – In occasione della conferenza annuale degli
ambasciatori, ricevuti all'Eliseo, il presidente francese Nicolas
Sarkozy ha annunciato le linee guida della politica estera
auspicando una Europa più forte e un rinnovato rapporto di amicizia
con gli Stati Uniti.
Per Sarkozy la costruzione dell'Europa è una priorità assoluta per
la Francia che vuole svolgere il suo ruolo in accordo con la
Commissione e il Parlamento europeo. "L'emergere di un'Europa forte
come importante giocatore sulla scena internazionale può contribuire
in modo decisivo a costruire un ordine mondiale più efficiente, più
giusto e armonioso", ha detto Sarkozy che ha proposto un nuovo
slancio alla strategia difensiva dell'Europa per rafforzare la
capacità di pianificazione e conduzione delle operazioni; sviluppare
gli armamenti e assicurare la cooperazione tra i paesi, in modo che
tutti partecipino alla sicurezza comune. Ma abbiamo bisogno - ha
aggiunto - di una visione comune sulle minacce che incombono e sui
mezzi che servono per combatterle.
Sarkozy ha auspicato, il rilancio dei negoziati d'adesione della
Turchia all'Unione Europea in particolare indirizzandoli verso
un'associazione tra l'Ue e Ankara. La possibilità di rilanciare il
processo di adesione è condizionata da una "riflessione essenziale
sul futuro dell’ Unione da parte di un comitato di saggi" creato dai
27 paesi. La Francia non si opporrà a che nuovi capitoli del
negoziato tra l' Unione e la Turchia siano aperti nei prossimi mesi
ed anni. La condizione è che questi capitoli siano compatibili con
le due visioni possibili del futuro delle loro relazioni: sia
l'adesione, sia un'associazione stretta senza andare fino
all'adesione.
Parlando delle ambizioni nucleari dell’Iran, Sarkozy ha sottolineato
la totale determinazione della Francia a sostenere le sanzioni se la
diplomazia di Teheran non rispetterà le richieste della comunità
internazionale. Il capo dello stato francese ha poi ammonito la
Russia, che nei confronti degli altri paesi europei si fa forte
delle sue riserve di gas e petrolio. Infine un cenno agli Stati
Uniti precisando che alleati non vuol dire allineati e spiegando di
sentirsi perfettamente libero di esprimere sia approvazione sia
disaccordo nei confronti di Washington.
|