Incerta la riconferma di Barroso |
Bruxelles, 8 giugno 2009 - A poche ore dal risultato elettorale, i Popolari, attestati come il partito più consistente, hanno già annunciato la loro scelta: “Abbiamo un chiaro mandato dagli elettori. Confermeremo José Manuel Durao Barroso come presidente della Commissione Ue e siamo sicuri che il Parlamento lo sosterrà “. Lo ha affermato il capogruppo del Ppe Joseph Daul in una conferenza stampa all’Europarlamento per commentare l’esito del voto europeo. Anche il presidente del Ppe Wilfred Martens ha sottolineato che Barroso è il candidato dei Popolari, segnalando che è sostenuto “anche dai socialisti”. In particolare dai governi di Spagna, Portogallo e Gran Bretagna. Martens ha quindi auspicato che il 14-15 luglio, quando si terrà la sessione inaugurale del nuovo parlamento, “si voterà il nuovo presidente della Commissione Ue”. Ma i giochi non sono in realtà già completamente chiusi. Se il trattato di Lisbona entra in vigore il 1 novembre, per la sua investitura Barroso deve ricevere la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento. Quindi una nomina realizzata in questi mesi estivi dovrebbe ripassare all’esame del Parlamento in autunno. Alla sua carica mancheranno quindi 102 voti e oltre al sostegno dei Liberali (81 seggi), Barroso avrebbe bisogno dell’appoggio di un terzo partito. Difficile trovarlo a sinistra e tra i Verdi, dove il “no” a Barroso si è radicalizzato. A margine sono quindi in corso altre trattative. Il presidente del PSE, il danese Nyrup Rasmussen, starebbe lavorando con i liberali alla candidatura del belga Guz Verhofstadt, ex primo ministro.
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