Londra, 14, ottobre 2007 - Una retrospettiva su alcuni fra i più
controversi artisti britannici vincitori nel tempo dei premi Turner
è in corso alla galleria Tate Britain e resterà aperta fino a metà
gennaio. Fra le firme in vetrina Gilbert e George, Antony Gormley,
Damien Hirst. La prima edizione del Turner risale a 23 anni fa,
periodo in cui l'arte britannica contemporanea era relativamente
invisibile, erano rari gli artisti britannici di fama
internazionale. “Adesso - afferma Lizze Carey-Thomas, responsabile
della mostra - pensiamo alla nascita della Tate Modern nel 2000,
alla Frieze Art Fair del 2003 ed è bello notare che il premio Turner
ha lastricato la strada del fenomenale successo dell'arte britannica
di oggi".
Ogni anno il premio Turner è attribuito ad un artista al di sotto
dei 50 anni per l'eccezionale valore della sua opera. La scelta dei
vincitori ha sempre scatenato polemiche. "Mi sembra che il premio
sia stato importante - continua Carey-Thomas - come barometro e come
specchio e che abbia inoltre contribuito al dibattito sull'arte
contemporanea aprendo uno spazio in cui la discussione andava verso
un vasto pubblico. Al momento della sua istituzione nel 1984
obiettivo assoluto del premio era proprio far discutere ed elevare
il livello dell'arte britannica".
Il Turner non è solo servito all'arte britannica per guadagnare
nuove fasce di pubblico, ma ha aperto discussioni sul significato
dell'arte e della sua comprensione.
|