Bruxelles, 3 ottobre 2007 - In virtù di una decisione adottata dalla
Commissione europea, gli Stati membri dovranno rimborsare un totale
di 145,2 milioni di euro, corrispondente a importi indebitamente
versati a carico del bilancio agricolo dell’Ue. Il reintegro di
questo importo nel bilancio comunitario è dovuto a procedure di
controllo inadeguate o al mancato rispetto delle norme comunitarie
in materia di spese agricole. Gli Stati membri sono responsabili del
pagamento e della verifica delle spese effettuate nell’ambito della
politica agricola comune (PAC), mentre la Commissione deve garantire
che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi.
Commentando la decisione, la commissaria per l'Agricoltura e lo
sviluppo rurale Mariann Fischer Boel ha dichiarato: “Abbiamo
lavorato intensamente per garantire il miglior controllo possibile
sulle spese agricole. È nostro dovere controllare efficacemente
l’uso che viene fatto del denaro dei contribuenti. Abbiamo compiuto
notevoli progressi sulla via di un migliore controllo e siamo decisi
a proseguire gli sforzi in questo senso".
Questa recente decisione, la venticinquesima a datare dalla riforma
del 1995 relativa al sistema di recupero degli importi indebitamente
versati nell’ambito della PAC, prevede il recupero di fondi presso
il Belgio, la Germania, la Danimarca, la Spagna, la Francia,
l’Irlanda, l’Italia, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Svezia e il
Regno Unito. Le principali rettifiche comprendono in particolare:
- 76,4 milioni di euro a carico dell’Italia per controlli
quantitativamente e qualitativamente carenti nel settore dell’olio
d’oliva;
- 49,7 milioni di euro a carico della Francia per inosservanza dei
criteri di riconoscimento delle organizzazioni di produttori;
- 6,2 milioni di euro a carico dell’Italia per carenze nei controlli
della produzione di foraggi essiccati e dei documenti finanziari
giustificativi delle domande di pagamento;
- 3,7 milioni di euro a carico della Svezia per controlli in loco
quantitativamente e qualitativamente carenti e controlli per
tele-rilevamento di qualità scadente nell’ambito del regime di aiuti
alle superfici;
L'Italia dovrà anche restituire 0,75 milioni relativi ai premi per
le carni bovine, i cui controlli in loco sono risultati
sistematicamente in ritardo.
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