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Turchia, relazioni tese con gli Stati Uniti



Ankara, 11 ottobre 2007 - L'alleanza tra Stati Uniti e Turchia vacilla dopo l'approvazione della risoluzione della commissione esteri del congresso americano sul genocidio armeno. Ankara ha affermato che questa iniziativa potrebbe guastare le relazioni tra i due Paesi. Al governo fa eco la stampa che accusa gli Stati Uniti di piegarsi alla lobby armena. Inquietudine condivisa anche dalla popolazione. In questo clima le relazioni tra i due paesi si complicano. Ankara potrebbe prendere decisioni autonome su questioni su cui non c'è il pieno accordo con gli Usa. Come la lotta contro i separatisti curdi in Iraq.

Il premier Recep Tayyip Erdogan ha confermato che presenterà al parlamento la richiesta di autorizzazione per operazioni militari nel nord dell'Iraq, dove Ankara ritiene che siano rifugiati 3 mila combattenti del Pkk. Un piano che per alcuni è solo un modo per ottenere il ritiro della risoluzione sul genocidio armeno. Intanto è stato richiamato ad Ankara per consultazioni  l'ambasciatore negli Stati Uniti.    

Bush preoccupato dalla risoluzione sul genocidio armeno
Washington, 11 ottobre 2007 - Il possibile incrinarsi dei rapporti Usa e Turchia preoccupa la Casa Bianca. Anche se largamente simbolico il testo approvato dalla commissione esteri della Camera dei Rappresentanti colpisce uno dei più stretti alleati degli americani. Il presidente Gorge W. Bush aveva ammonito poche ore prima, che il passaggio del documento avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza dei soldati in Iraq e gli sforzi degli Stati Uniti nella guerra al terrorismo.

Parole ripetute dal segretario alla difesa Robert Gates: "Sono molto preoccupato dalla risoluzione sul genocidio armeno. Il problema è che questo è un tema molto sensibile per uno dei nostri più stretti alleati. Un alleato di un'importanza enorme per le operazioni degli Stati Uniti in Iraq". La Turchia potrebbe essere incitata dalla decisione del Congresso statunitense ad agire contro i ribelli curdi che si nascondo all'interno del territorio iracheno.Gli Stati Uniti avevano chiesto ad Ankara di adottare la più grande prudenza prima di decidere delle operazioni del genere. La Turchia nelle ultime settimane ha rafforzato il suo dispositivo militare, in uomini e mezzi, al confine con l'Iraq.

Ue, Solana invita Ankara a non decidere incursioni in Iraq
Bruxelles, 11 ottobre 2007 - Le polemiche sulla Turchia coincidono con la visita del presidente armeno a Bruxelles. Robert Kotcharian ha incontrato l'Alto rappresentante per la politica estera Javier Solana che ha messo in guardia la Turchia contro eventuali incursioni in Iraq. “Ogni cosa che possa complicare ancora di più la situazione della sicurezza in Iraq non è la benvenuta. È questo il messaggio che abbiamo inviato ai nostri amici turchi”, ha detto Solana.

Il presidente armeno ha naturalmente difeso la risoluzione del Congresso degli Stati Uniti che qualifica il massacro del 1915 come genocidio. "Il fatto che la Turchia abbia adottato una posizione negazionista del genocidio, non significa che altri Stati debbano negare questa verità storica", ha spiegato Kotcharian. Il presidente armeno ha chiesto all'Unione europea di far pressione sulla Turchia affinché questa riapra le sue frontiere con l'Armenia e metta fine all'embargo economico.

 

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