L'Antitrust ha aperto un'istruttoria per possibili violazioni della
concorrenza per gli aumenti dei prezzi della pasta. L’indagine - si
legge in un comunicato - riguarda “possibili intese restrittive
della concorrenza nei confronti di Unione industriale pastai
italiani e di Unione nazionale della piccola e media industria
alimentare". Le associazioni, infatti, "potrebbero aver dato
indicazioni per aumenti dei prezzi omogenei sul territorio
nazionale”.
L'istruttoria dovrà verificare se le indicazioni di aumento del
prezzo da applicare alla pasta, a partire da settembre, fornite
dalle due associazioni, abbiano ristretto la concorrenza. Infatti,
secondo l'Autorità “i dati sugli incrementi di prezzo da attuare
potrebbero aver costituito un punto di riferimento per l'aumento del
prodotto finito, inducendo i singoli produttori ad adottare una
strategia uniforme anziché concorrere sul prezzo a fronte
dell'aumento del grano e quindi della farina”.
Avviata anche a seguito di una denuncia presentata dalla
Federconsumatori Puglia, l'istruttoria, dovrà concludersi entro il
30 novembre del 2008. Nella segnalazione veniva citato un incontro
avvenuto a Roma tra circa 50 imprese sulle 160 aderenti ad Unipi che
rappresentano l'85% della produzione complessiva del settore.
Dall’incontro sarebbe emersa la decisione di aumentare il prezzo
della pasta. Nel corso della preistruttoria gli uffici dell'Autorità
hanno individuato indicazioni analoghe da parte di Unione Alimentare
sulla base di dichiarazioni rilasciate dal presidente.
Intanto, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico (Ocse), sono in arrivo aumenti dal 20 al 50% per i prezzi
di grano, formaggi e carne, legati all'incidenza dei cambiamenti
climatici, dei cali produttivi e alla crescita della domanda di cibo
in Cina ed India. L’annuncio arriva a poche ore dalla denuncia di
Coldiretti, che aveva parlato di aumenti fino al 79% del prezzo del
pane.
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