Premio Sacharov: il cinese Hu Jia parla attraverso un video della moglie | ||||||
Il giovane dissidente non ha potuto ritirare personalmente il riconoscimento del Parlamento europeo. Alla cerimonia presente Elena Bonner moglie di Sacharov – Il Premio è assegnato annualmente a chi si batte per i diritti civili e per la libertà di pensiero
Strasburgo, 18
dicembre 2008 – Nell’ emiciclo del Parlamento europeo una sedia
vuota ed un video della moglie, Zeng Jinya, sono stati oggi i
protagonisti della cerimonia di conferimento del Premio Sacharov al
giovane dissidente cinese Hu Jia. Lui non poteva essere in aula e
non ha potuto assistere alla cerimonia dal carcere cinese in cui si
trova dallo scorso aprile. Zeng Jinya ha ringraziato i deputati ed
ha parlato del delicato stato di salute del marito e della sua lotta
costante per i diritti umani in Cina: "L'ultima volta che ho potuto
visitarlo in prigione, il 21 novembre, mi fu vietato di parlare
dell'assegnazione del premio". Presente alla cerimonia di
premiazione la vedova di Andrej Sacharov, Elena Bonner. Il Premio,
istituito dal Parlamento europeo, è intitolato proprio a suo marito
ed ogni anno viene assegnato a chi si distingue perché impegnato
nella difesa dei diritti civili e della libertà di pensiero.
La cerimonia è stata aperta dal presidente del Parlamento europeo
Hans-Gert Pöttering che ha sottolineato come oggi sia "un giorno in
cui ricordiamo i principi fondamentali della nostra Unione in quanto
forza di pace, di progresso e di diritti umani. Come ha detto un
giorno Andrej Sacharov - ha aggiunto - è impossibile raggiungere
questi obiettivi se uno di essi viene ignorato. Nel 1988, uno dei
primi vincitori, Nelson Mandela fu incarcerato. nel 1988 fu vuota la
sedia di Andrei Sacharov, oggi questa sedia è per Hu Jia." Pöttering
ha evidenziato che Hu Jia è stato premiato quale “rappresentante
delle voci tacitate in Cina e Tibet. Oggi – ha detto - abbiamo
sentito quelle voci." Hu Jia, non è l'unico prigioniero di coscienza in Cina, ha ricordato la moglie: "A volte è necessario pagare un prezzo elevato". Loro lo stanno pagando, così come i loro parenti che "perseguitati dalla polizia, hanno perso il lavoro o sono stati agli arresti domiciliari. Peggio ancora, alcuni di essi sono stati condannati." "Hu Jia ha detto di voler creare una rete di sostegno per aiutare le famiglie dei difensori dei diritti umani, per il sostegno morale e per abbattere la pressione psicologica che soffrono", ha riferito Zeng Jinyan. Pertanto, "userò i 50.000 euro del Premio Sacharov per contribuire alla creazione di una fondazione in aiuto di queste famiglie". "Fino al 2004, Hu Jia ha trascorso gran parte della sua vita in difesa di cause, quali l'AIDS o l'ambiente" ha continuato Zeng Jinyan. “A partire da tale anno, la polizia lo ha privato della sua libertà, non lasciandogli altra scelta che partecipare ai movimenti di diritti uomo dalla sua casa scrivendo articoli e rilascio interviste (...) Durante tutti questi anni, la cosa più importante e più interessante che ha fatto è di aver continuato a dire la verità. Egli non ha mai smesso di scrivere circa i fenomeni che ha osservato, di descrivere, uno dopo l'altro, tutte le realtà che i media cinesi non possono rivelare ". Hu Jia è ottimista, ha riferito la moglie. "Egli ha detto che crede che la Cina sia nel mezzo della più grande apertura storia”. Che il governo lo voglia o meno – ha aggiunto - la Cina avanza rapidamente verso una società democratica. Infine, Zeng Jinyan ha affermato che il marito spera di essere l'ultimo prigioniero politico.
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