Assegnati i Premi Nord-Sud 2008 |
Lisbona, 17 marzo 2009 - Rania Al Abdullah, regina di Giordania, e Jorge Sampaio, alto rappresentante delle Nazioni Unite per l’Alleanza delle civiltà, hanno ricevuto il 14° Premio Nord-Sud, nel corso di una cerimonia.Il Premio, istituito dal Consiglio d’Europa, è consegnato ogni anno a due persone, una del Nord ed una del Sud, come riconoscimento del lavoro svolto in materia di tutela dei diritti umani e di rafforzamento delle relazioni tra Nord e Sud.Aprendo la cerimonia il vice segretario generale del Consiglio d’Europa Maud de Boer-Buquicchio, ha sottolineato che “di entrambi i vincitori è noto il continuo impegno volto a fronteggiare l’ignoranza, gli stereotipi e le incomprensioni, e a favorire un maggiore rispetto per la dignità umana e la giustizia sociale”. Il presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Lluís Maria de Puig, ha dichiarato che i vincitori rappresentano un “incontro di civiltà”, cosa che ha contraddistinto la penisola iberica in passato. “La storia dell’umanità – ha detto - è stata caratterizzata da questi crocevia di civiltà, dove le tre religioni monoteiste sono state in grado di mostrare come intelligenza e saggezza possano avere la meglio su passione e pregiudizio”. Nell’estendere le sue più sincere congratulazioni ai vincitori del Premio 2008, Claude Frey, presidente del Consiglio esecutivo del Centro Nord-Sud, ha affermato che il Premio rappresenta “un omaggio ed un segnale della nostra volontà di partecipare con la ragione, il cuore, e i principi, alle loro azioni, che invitano ad una responsabilità condivisa e che ricordano che l’umanità è responsabile dinanzi a sé stessa”. Nel ricevere il Premio, la regina Rania ha rilevato che il mondo potrebbe trarre insegnamento dall’incredibile volontà dei grandi esploratori portoghesi, di cercare e capire altre culture, a quasi 500 anni dalla prima spedizione di Magellano.Da parte sua Jorge Sampaio ha parlato di “due battaglie per la dignità umana” da lui condotte recentemente: la lotta contro il crescente flagello rappresentato dalla tubercolosi e la promozione del dialogo tra popoli di culture e confessioni diverse. Concludendo la cerimonia il presidente portoghese, Anibal Cavaco Silva, ha detto di “contiare ancora sull’esperienza e la dedizione dei vincitori del Premio perché essi svolgono un ruolo essenziale nell’edificazione di un mondo più giusto; gli esempi che propongono sono fondamentali se vogliamo credere alla possibilità di un mondo migliore”.
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