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Afghanistan, Parà italiano ucciso, 3 feriti

 

Roma, 14 luglio 2009 – Un'altra vittima italiana in Afghanistan. Il caporal maggiore Alessandro Di Lisio è rimasto ucciso e altri tre parà sono rimasti feriti in un attentato contro una pattuglia, a circa 50 chilometri a nord-est di Farah, nella zona occidentale del Paese. La pattuglia di paracadutisti della Folgore e del 1° reggimento bersaglieri è stata investita dall'esplosione di un ordigno posizionato lungo la strada.

Nello scoppio, che ha coinvolto il primo mezzo, sono rimasti feriti tre parà, che sono fuori pericolo, mentre Di Lisio più gravemente colpito è deceduto subito dopo essere stato trasportato all'ospedale militare di Farah. Per le forze militari italiane, si tratta della 14esima vittima nel martoriato Paese dall'inizio della missione nel 2004, in un momento in cui - più a sud, nella provincia di Helmand - gli statunitensi hanno sferrato un'imponente offensiva contro i talebani, la maggiore dall'invasione militare che disarcionò il regime dei mullah.

Alla Camera dei deputati è stato osservato un minuto di raccoglimento per commemorare il soldato italiano ucciso. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è detto “addolorato”, ma ha anche ricordato che c'è “comprensione e condivisione nell'opinione pubblica italiana” nel portare avanti l'impegno in Afghanistan. Il premier Silvio Berlusconi ha espresso il suo personale cordoglio e del governo, ma ha ricordato la necessità e l'importanza della missione di pace in Afghanistan per la stabilità di un'area strategica. Il presidente del Molise, Michele Iorio, ha inviato alla famiglia di Alessandro Di Lisio, un messaggio di cordoglio esprimendole la vicinanza di tutto il Molise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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