Ue, norme per evitare future crisi finanziarie |
Strasburgo, 6 maggio 2009 - Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento che, migliorando la gestione del rischio, intende evitare il ripetersi della crisi che ha colpito diverse banche nel mondo ripercuotendosi poi sugli altri settori economici. Si tratta, in particolare, di migliorare la trasparenza e la supervisione sul sistema finanziario, aggiornare le norme sulle grandi esposizioni finanziarie e introdurre l'obbligo per i promotori di mantenere un interesse reale negli investimenti che propongono ai clienti. L’Euroassemblea ha anche adottato un regolamento volto a ampliare temporaneamente il campo d'azione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione estendendolo ai licenziamenti dovuti all'impatto della crisi finanziaria ed economica. Il provvedimento riduce inoltre da mille a cinquecento il numero di esuberi minimo per poter chiedere il sostegno del Fondo. Il finanziamento Ue sale al 65% dei costi stimati per le domande presentate tra il primo maggio e fine dicembre 2011. Istituito nel dicembre 2006 per durare fino al 2013, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione ha l'obiettivo di offrire un efficace aiuto ai lavoratori in esubero a causa della globalizzazione. La sua dotazione annuale massima è pari a 500 milioni di euro e tale importo è destinato a sostenere finanziariamente misure di politica attiva del mercato del lavoro, quali, ad esempio, l'accompagnamento nella ricerca di un posto di lavoro o le indennità di formazione o di mobilità. Inoltre, per fronteggiare la crisi sono previsti 4 miliardi per le infrastrutture energetiche. I gasdotti che collegano l'Italia con la Grecia e l'Algeria, il cavo elettrico sottomarino tra la Sicilia e Calabria, l'interconnessione con Malta e l'impianto di stoccaggio di CO2 di Porto Tolle, sono alcuni dei 43 progetti che usufruiranno dei 3,98 miliardi di euro stanziati dall'Ue per le infrastrutture energetiche nell'ambito del piano di ripresa economica. Il Parlamento europeo ha adottato il regolamento che definisce i criteri del cofinanziamento Ue e l'elenco dei progetti sostenuti.
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