Roma, 9 ottobre 2007 - "Abbiamo voluto un partito grande a vocazione
generale e con cultura di governo e proprio per questo in grado di
respingere l'antipolitica, uno dei più gravi rischi che il sistema
democratico può correre". Lo scrive il presidente del Consiglio,
Romano Prodi, nell'editoriale su "Pd, il bimestrale del partito
democratico", il numero zero della rivista presentato questa mattina
nella sede di piazza Santi Apostoli. "Un partito - scrive Prodi -
che farà l'Italia più forte, più giusta e dunque più coesa". Il
premier nell'editoriale ricorda inoltre gli anni spesi per giungere
l'approdo del Pd spiegando che si è riusciti a superare "la fatica,
le difficoltà, le tensioni e le divisioni anche al nostro interno
che sono quelle più pericolose e più dolorose. Ora - prosegue Prodi
- il Partito democratico è ormai una realtà".
Il direttore responsabile di Pd è Andrea Bianchi, direttore Vittorio
Bo, il numero zero sarà in edicola dal 12 ottobre in vendita insieme
ai quotidiani Europa e Unità, poi da gennaio con cadenza bimestrale.
"La prima tiratura sarà di 30mila copie - ha detto Bianchi - In
questo numero zero abbiamo i contributi di tre premi Nobel, di
Leopoldo Elia e di molti personaggi stranieri. La redazione per ora
è composta di tre persone e l'età media è trent'anni". Vittorio Bo
ha sottolineato che per questo primo numero, nel quale ci sono
editoriali firmati da Romano Prodi e dai cinque candidati alla
segreteria del Pd "sono stati scelti quattro grandi temi simbolo:
democrazia, libertà, uguaglianza e bene comune".
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