Islamabad, 6 ottobre 2007 - Il presidente pakistano Musharraf ha
raccolto la quasi totalità dei voti nelle elezioni indirette
presidenziali. I dati non ufficiali riferiti dalla Commissione
elettorale danno a Musharraf 671 voti, tra quelli ottenuti in
Parlamento e quelli delle quattro assemblee provinciali. Il
principale candidato dell'opposizione, il giudice in pensione Ahmed,
ha ottenuto 8 voti. Sei le schede invalidate.
La conquista del terzo mandato consecutivo da parte di Musharraf era
praticamente scontata, ma il subitaneo annuncio ha in qualche modo
rappresentato un tentativo di scavalcare la magistratura, da sempre
in lotta con il regime. Si attende il verdetto della Corte suprema
che il 17 ottobre dovrà pronunciarsi sui ricorsi per violazione
della Costituzione presentati contro Musharraf. In sostanza per
venire riconfermato Musharraf dovrà abbandonare la divisa e la guida
dell’esercito.
La transizione da un regime militare ad uno civile verrà sancita poi
a gennaio con le elezioni legislative. La cancellazione delle accuse
di corruzione nei confronti dell'ex premier Benazir Bhutto
ratificata ieri da Musharraf apre una nuova fase nella vita politica
del paese. Le proteste degli avvocati che nelle ultime ore si sono
di nuovo scontrati con la polizia a Peshawar e il ruolo sempre più
centrale della Corte suprema sono il segnale che la società civile
non è più disposta a sacrificare le libertà fondamentali sull'altare
della lotta al terrorismo. La lotta contro i fondamentalisti e
contro al Qaida ha bisogno non solo di armi ma anche di un nuovo
panorama politico.
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