Roma, 9 ottobre 2007 – “Identità europea, cultura e
mondializzazione: una sfida per l’Europa”. E’questo il tema della
Conferenza promossa dall’Unione Paneuropea internazionale d’intesa
con il gruppo Ppe/De del Parlamento europeo, in programma a Roma nei
giorni 12 e 13 ottobre nella Sala Capitolare del Senato, in piazza
della Minerva. L'Unione, che è presieduta da Alain Terrenoire,
riunisce una trentina di paesi e dispone di una rappresentanza
parlamentare paneuropea in seno al Parlamento europeo. Nella nota
introduttiva alla conferenza si legge che “l’Europa, uscita da un
secolo in cui ha rischiato di perdere identità, cultura e civiltà,
all'inizio del ventunesimo secolo deve affrontare nuove sfide. Gli
europei, sempre più consapevoli della necessità di proseguire il
processo di rafforzamento della propria unità in corso da 50 anni,
sono chiamati ad affrontare tali sfide. Una reazione rapida e decisa
s'impone. La sfida non è più economica e politica, ma culturale e
connessa all'identità”.
La conferenza di Roma passerà in rassegna gli elementi costitutivi
principali del patrimonio culturale europeo, analizzerà le nuove
sfide poste alla cultura europea e cercherà d'individuare le
condizioni necessarie per un nuovo slancio. Innanzitutto saranno
evocati i valori essenziali della civiltà europea e in particolar
modo le sue radici. Tali valori possono essere sintetizzati in un
concetto unico: l’umanesimo personalista. Tale umanesimo ha tre
matrici diverse: la greco-romana, la giudaico-cristiana, e la
razionalista (Illuminismo). “Le correnti religiose o filosofiche che
ne derivano - è detto nella nota di presentazione della conferenza -
tendono alla ricerca di principi quali salvezza, bellezza, felicità,
piena realizzazione dell’individuo, democrazia e libertà. Nella
maggior parte dei casi, tali correnti mirano a conseguire benessere
per gli individui, o più precisamente le persone, ed equilibrio per
le società in cui vivono. Tale visione comune, che costituisce il
nucleo della concezione europea di civiltà, da Platone a San Paolo,
da Sant’Agostino ad Averroè, da Erasmo a Montaigne, da Dante a
Leonardo da Vinci, da Hobbes a Kant, da Pascal a Marx, da Santa
Teresa d'Avila a Giovanni Paolo II, per citare soltanto alcuni
esempi, non deve tuttavia far dimenticare le distorsioni e le
aberrazioni del pensiero religioso, filosofico e politico di cui gli
europei sono stati vittima nel corso della loro storia e in
particolare nel secolo scorso”.
Gli organizzatori osservano che “pur assumendo una forma diversa
rispetto ai totalitarismi che hanno segnato il ventesimo secolo, in
particolare il terrorismo e lo sterminio di massa, le nuove sfide di
oggi presentano con essi un elemento comune: propongono una visione
globalizzante e uniformante della società e al tempo stesso
propugnano valori individualistici. Oggi la sfida principale per
l’Europa è di natura culturale. Tale sfida potrà essere vinta
soltanto esprimendo una volontà politica forte ispirata a una
visione chiara e fiduciosa del futuro e riappropriandosi di una
filosofia della storia capace di indicare una direzione e dare un
senso a una costruzione europea che deve considerare il processo di
mondializzazione. Contrariamente a quanto troppo spesso sostenuto,
tale processo non comporta né uno scontro di civiltà, né
l’uniformazione culturale, ma piuttosto un’accesa competizione tra
visioni diverse del futuro e del destino collettivo da parte dei
protagonisti di un mondo multipolare in rapidissima evoluzione, che
si preannuncia caotico e imprevedibile. In questo avvio di secolo -
conclude la nota - la missione di un’Europa-potenza, indipendente,
sovrana e solidale sarà trasformare tale competizione in un dialogo
permanente tra culture e civiltà”.
Interverranno il presidente del Senato, Franco Marini, Alain
Terrenoire, Presidente dell'Unione Paneuropea internazionale, Silvio
Berlusconi, ex presidente del Consiglio, Joseph Daul, presidente del
gruppo Ppe/De al Parlamento europeo, Jan Figel commissario europeo
responsabile della Cultura, il vicepresidente del Parlamento europeo
Mario Mauro, l’Arciduca Otto de Habsburg, presidente onorario
dell’Unione Paneuropea, il ministro belga Daniel Ducarme, presidente
del Movimento riformatore internazionale, il Cardinale Paul Poupard,
presidente del Consiglio pontificio della cultura, l’arcivescovo di
Belgrado Mons. Stanislav Hocevar, il rappresentante della Chiesa
ortodossa russa presso il Consiglio d’Europa, Hegumen Philaret
Boulekov, Padre Samir Khalid Samir, direttore del centro di
documentazione e di ricerca Arabi Cristiani del Libano, Riccardo Di
Segni, rabbino capo di Roma,Gérard Bokanowski, segretario generale
dell’Unione Paneuropea internazionale, Vincenzo Cappelletti,
presidente dell’Istituto dell’enciclopedia italiana, Giorgio Salina,
presidente di Paneuropa Italia, il principe Asfa-Wossen Asserate,
scrittore etiope, nonché europarlamentari, ed esponenti della
cultura di vari paesi.
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