Roma, 9 ottobre 2007 – Secondo i dati della Sanità militare, sono
255 i militari che hanno contratto malattie tumorali e che risultano
essere stati impegnati all'estero nei Balcani, in Afghanistan, in
Iraq e in Libano nel periodo 1996-2006. Di questi militari, 37 sono
morti. Si tratta di 161 militari dell'esercito, 47 della marina, 26
dell'aeronautica, 21 dei carabinieri. E' quanto ha riferito il
ministro della Difesa, Arturo Parisi, intervenendo al Senato di
fronte alla commissione parlamentare che indaga sul fenomeno delle
possibili contaminazioni da uranio impoverito. Nello stesso periodo,
ha detto Parisi, hanno riscontrato malattie tumorali 1.427 militari
che non sono mai stati impiegati nelle missioni all'estero.
"Sull'argomento - ha aggiunto - non esiste alcun segreto di Stato,
anche perché il rapporto tra causa e effetto non è stato dimostrato.
In ogni caso la Difesa ha l'interesse di giungere ad una limpida e
certa verità”. Il ministro della Difesa precisa che “l'Italia non ha
mai fatto uso di armamento ad uranio impoverito nè risulta che nei
nostri poligoni ne sia stato fatto uso da altri, a meno di
dichiarazioni mendaci. Nell'impiego di militari "in zone critiche",
la Difesa "sta applicando ogni misura precauzionale".
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