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Sul mandato d’arresto europeo
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Bruxelles, 11 luglio 2007- La Commissione europea ha pubblicato il suo secondo rapporto di valutazione sullo stato di avanzamento dei provvedimenti di recepimento della decisione quadro del 13 giugno 2002, relativa al mandato d'arresto europeo e alle procedure di consegna fra Stati membri, per gli anni 2005, 2006 e 2007. Il rapporto mette in evidenza l'elevato ricorso a questo strumento e individua le buone pratiche degli Stati membri nonché le difficoltà che permangono nell'attuazione del mandato d'arresto europeo in alcune legislazioni nazionali. Il vicepresidente Franco Frattini, responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza, ha espresso il proprio soddisfazione ed ha sottolineato che "il mandato d'arresto europeo è la prima concretizzazione del principio di reciproco riconoscimento in materia di decisioni giudiziarie. Il successo riscosso da questo strumento è palese se si tiene conto del notevole sveltimento delle procedure di trasferimento delle persone ricercate dalla giustizia. L'uso che le autorità nazionali ne fanno permette di misurare il successo dello strumento”. Frattini ha aggiunto: "È tuttavia importante che le lacune tuttora esistenti nell'attuazione della decisione quadro vengano colmate quanto prima." Nella maggior parte dei paesi, uno dei progressi più rilevanti segnati dal mandato d'arresto europeo è stata la notevole riduzione dei tempi per le procedure di consegna rispetto all'estradizione. Mediamente, per una richiesta di consegna occorrono meno di 6 settimane ove l'interessato non dia il proprio assenso. Qualora la persona ricercata accondiscenda, il termine medio di consegna è di 11 giorni, mentre col vecchio regime dell'estradizione domande del genere potevano restare pendenti per oltre un anno. Il successo dello strumento è dimostrato altresì dal numero crescente di mandati d'arresto europei che vengono spiccati annualmente. Per il 2005, il numero di mandati d'arresto europei emessi (oltre 6900) è raddoppiato rispetto al 2004, e ha permesso di localizzare e arrestare 1700 persone. 1532 di esse hanno formato oggetto di una consegna. I problemi costituzionali sorti in Germania, in Polonia e a Cipro in sede di recepimento della decisione quadro sono stati tutti risolti. Queste difficoltà costituzionali riguardavano la consegna di persone con una nazionalità diversa da quello dello Stato di esecuzione. Seppure la consegna di cittadini nazionali da parte di detti paesi è tuttora subordinata a determinate condizioni, il mandato d'arresto europeo viene oggi nuovamente applicato in tutti e 27 gli Stati membri. Nella sua prima valutazione sul recepimento della decisione quadro ad opera degli Stati membri, la Commissione aveva però messo in luce alcune lacune che permangono tuttora.
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