Londra, 9 ottobre 2007 - Tempi duri per la Bbc: dopo un programma di
riduzione dell'organico che, tra licenziamenti e prepensionamenti,
ha eliminato quasi 4 mila posti di lavoro negli ultimi tre anni, il
direttore generale dell'emittente pubblica britannica, Mark Thompson,
secondo il Financial Times starebbe per annunciare nuovi tagli per
altri 2.800 posti, pari a circa il 12 per cento degli attuali 23
mila dipendenti.
A cadere sotto la scure del contenimento dei costi saranno, con ogni
probabilità, i documentari non giornalistici - con un budget
ridotto, nella sede di Londra, del 50% - ma sarà coinvolta anche la
produzione di news della Bbc, con la fusione delle redazioni tv,
radio e online. Thompson presenterà il 17 ottobre i suoi piani al
“trust” che controlla l'emittente.
La notizia dei nuovi licenziamenti arriva in un momento in cui la
credibilità della Bbc, un tempo l'orgoglio dell'emittente
britannica, è messa seriamente in discussione. E' di pochi giorni fa
l'annuncio delle dimissioni del direttore del canale tv Bbc 1, in
seguito allo scandalo provocato dal promo di un programma che
metteva - falsamente - in cattiva luce la regina. La Bbc è anche
sotto accusa per alcuni concorsi telefonici truccati.
L'emittente deve tagliare i costi del 6 per cento ogni anno per i
prossimi cinque anni, dopo che il governo ha rifiutato di concedere
un aumento del canone in linea con l'inflazione. Thompson, però, è
finito subito sotto attacco da parte dei sindacati, per i quali uno
sciopero prima di Natale è "inevitabile". Invece del taglio al
personale e ai fondi per i programmi, alcuni commentatori avrebbero
preferito l'adozione di iniziative più radicali, come la chiusura
dei canali 3 e 4 che hanno un ridotto numero di telespettatori.
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