Roma, 25
agosto 2007 – “Altiero Spinelli e l'Europa” è una raccolta di
interventi e di scritti che il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano ha dedicato alla figura e all'azione di un padre
riconosciuto dell'integrazione europea, alla sua storia politica e
al suo pensiero europeista, alla sua azione per l'affermazione di
una visione democratica e federalista della costruzione politica
dell'unita' europea. Il libro uscirà per i tipi della casa editrice
“Il Mulino” il prossimo 31 agosto in occasione delle celebrazioni
per il centesimo anniversario della nascita dell'uomo politico e
pensatore federalista.
L'invito all'Italia a essere protagonista nel rilancio dell'Europa
unita, che spesso echeggia nei discorsi del presidente Napolitano,
percorre, in filigrana, il libro. Dell'Europa unita c'è più bisogno
quando ce n'è di meno: la convinzione e la speranza che animarono
Altiero Spinelli negli anni bui del confino fascista e della
barbarie nazista ci sono oggi stimolo e monito perché il processo
d'integrazione riparta davvero dopo la battuta d'arresto alla
Costituzione europea segnata dai referendum francese e olandese. Le
riflessioni del presidente della Repubblica, il cui impegno
europeista è di lunga data - tra l'altro è stato deputato europeo e
presidente del Movimento europeo italiano - non sono mai
celebrative, ma rivolte sempre alla concreta edificazione
dell'Europa unita, nel solco di un medesimo impegno che prosegue e
che fa dire a Giorgio Ruffolo, nella sua premessa al volume, che
Napolitano appare oggi come l'erede ideale di Altiero Spinelli.
Uno dei primi atti del neo-insediato presidente della Repubblica, e
la sua prima visita fuori Roma, fu proprio la partecipazione a un
convegno a Ventotene il 21 maggio 2006, nel 20esimo anniversario
della scomparsa di Spinelli, che durante il confino fascista
nell'isola pontina, nel 1941, scrisse con Ernesto Rossi, Eugenio
Colorni e Ursula Hirschmann, poi divenuta sua moglie, 'Il Manifesto”
per una Europa libera e unita, divenuto poi uno dei documenti
ispiratori dell'integrazione europea del primo dopoguerra. ''Ho
contratto con lui un grande debito'', disse quel giorno Napolitano a
Ventotene, ricordando la capacità di Spinelli, proprio quando la
barbarie nazista soggiogava l'Europa, di vedere nell'Europa federale
uno strumento di pace e un antidoto, rivelatosi poi efficacissimo,
malgrado difficoltà e rallentamenti, a nuovi cruenti conflitti
fratricidi.
Non è il primo libro che Napolitano dedica all'Europa: suoi discorsi
e interventi sulla costruzione europea sono stati raccolti in “Per
l'Europa”, uscito quest'anno a testimoniare un impegno e
un'attenzione da europeista convinto. L'ammirazione e la
considerazione di Napolitano per Spinelli sono ben espresse dalla
parole scritte alla sua morte, rilevandone ''la personalità
eccezionale sotto ogni profilo: per ricchezza di esperienza politica
e per sensibilità umana e culturale''.
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