Washington, 24 ottobre - Il presidente degli Stati Uniti George W.
Bush ha proclamato lo “stato di catastrofe naturale” per il sud
della California, devastato dagli incendi. Rispetto allo stato di
emergenza, dichiarato lunedì su richiesta del governatore Arnold
Schwarzenegger, si tratta di un livello superiore, in grado di
sbloccare una quantità maggiore di fondi federali. Bush ha
annunciato che domani sarà in California e che “tutti gli americani
stanno pensando a voi”.
La parte meridionale della California è da quattro giorni in balia
dei roghi. Cinque le vittime, un milione gli sfollati, 1.500
abitazioni distrutte. Nella contea di San Diego, tra le più colpite,
i danni superano il miliardo di dollari. Circa diecimila persone
sono state accolte all'interno dello stadio di football. Immagini
che ricordano la città di New Orleans devastata dall'uragano Katrina,
nel settembre 2005. Ma a differenza di allora, questa volta la Fema,
l'agenzia per la protezione civile, non è rimasta a guardare.
Le immagini riprese dal satellite mostrano la California avvolta da
una spessa coltre di fumo. Bruciano più di 400mila acri di terreno,
dalla contea di Los Angeles al confine con il Messico. Settemila
vigili del fuoco combattono le fiamme. E, per disposizione del
governatore, danno una mano anche duemila ospiti dei penitenziari
californiani.
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