Consiglio Ue giovedì 18 a Bruxelles |
Bruxelles, 17 giugno 2009 - Referendum irlandese sul Trattato di Lisbona, conferma di Barroso alla presidenza della Commissione europea e riforma del sistema finanziario. Sono questi i temi al centro del Consiglio dell’Unione europea, al via domani. Giovedì, a Bruxelles. Questioni che decideranno la rotta dell’Europa del post elezioni. Occorre rimettere in marcia il processo di ratifica del Trattato di Lisbona. Senza il ”sì” irlandese resta sospesa anche l’adesione della Repubblica Ceca e della Polonia. Per un pronto ritorno alle urne Dublino pone tre condizioni: il mantenimento del proprio commissario anche dopo il 2014 quando il numero passerà da 27 a 18. Ma anche, nessuna interferenza nella propria politica tributaria, il mantenimento del divieto di aborto e la tutela della neutralità militare. Il presidente uscente della Commissione europea spera di ottenere da questo Consiglio il sostegno politico necessario alla propria rielezione per altri cinque anni. Un impegno cui i ventisette dovrebbero restare fedeli in occasione del voto parlamentare del 15 luglio prossimo, quando si eleggerà il presidente, secondo quanto disposto dal Trattato di Nizza. Francia e Germania, che sostengono la ricandidatura, hanno invitato però Barroso a presentare il proprio programma politico nel corso del Consiglio. Prima di passare alle urne l’asse Merkel - Sarkozy punta ad ottenere un impegno concreto sulla regolamentazione del sistema finanziario, cui si oppone il premier Gordon Brown. Il sistema di regolamentazione finanziaria dovrebbe entrare in vigore nel 2010.
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