Roma, 2 settembre 2007 – E’ stata celebrata oggi in trenta paesi
europei l'ottava edizione della Giornata europea della cultura
ebraica sul tema “Testimonianze”. Focalizzata sulle tracce lasciate
dagli ebrei ovunque abbiano vissuto, si è articolata in una serie di
concerti, mostre ed eventi alla scoperta dell'eredità culturale e
storica dell'ebraismo in Europa.
In Italia la manifestazione, promossa dall'Unione delle Comunità
ebraiche italiane, con il patrocinio del ministero per i beni e le
attività culturali e del ministero della pubblica istruzione, si è
svolta in 53 località, tra capoluoghi e piccoli centri. Da Carpi a
Genova, da Torino a Siracusa, da Venezia a Firenze, fino a Trieste,
con numerose iniziative tra cui visite guidate alle sinagoghe,
proiezione di documentari, dibattiti, concerti di musica klezmer. Il
tutto per ripercorrere la storia della cultura ebraica lungo “i
sentieri e le parole della memoria”: dal millenario segreto delle
catacombe ebraiche di Villa Torlonia di Roma, alle poesie e la
musica in piazza a Monte Savino, al teatro di David Grossman a
Milano, al viaggio nel mondo ebraico di Emanuele Luzzatti a Genova.
Il segretario dei Ds Piero Fassino, insieme al sindaco Sergio
Cofferati, ha partecipato alla Giornata della cultura ebraica,
visitando in mattinata il museo ebraico di Bologna, nell'antico
ghetto della città. Fassino, che era accompagnato dal rabbino capo
Alberto Sermoneta e dal presidente della comunità ebraica di
Bologna, Guido Ottolenghi, ha compiuto una rapida visita alle sale
del museo dove per l'occasione è stata allestita una mostra con le
opere dell'artista Tobia Ravà. "E giusto celebrare la cultura
ebraica perché è una delle radici fondamentali della cultura europea
- ha detto Fassino - l'ebraismo ha contribuito nel corso dei secoli
all'identità di questo continente. E' tanto più importante
ricordare, celebrare e rinnovare la cultura ebraica perché l'Europa
è stata anche il luogo della negazione di questa identità fino alla
tragedia della Shoah e dell'olocausto".
Il sindaco di Bologna, Cofferati, ha invitato a "non perdere mai
l'attenzione e a non abbandonare la vigilanza" contro fenomeni
ricorrenti come quelli dell'antisemitismo "perché non si
ripresentino mai in nessuna forma. Dove ci sono - ha aggiunto
riferendosi anche alla recente inchiesta della magistratura contro
un gruppo di naziskin bolognesi - é giusto che si intervenga con il
contrasto e la cultura che serve. La conoscenza può aiutare a
costruire gli elementi positivi perché questi fenomeni non si
ripetano".
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