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Diritti delle minoranze in Europa

 

Strasburgo, 25 giugno 2009 - Il Consiglio d’Europa ha approvato una raccomandazione indirizzata ai 47 paesi membri in cui si chiede loro di occuparsi della tutela dei diritti delle minoranze. Ci sono due milioni e mezzo di persone che hanno lasciato i loro paesi d’origine e hanno trovato accoglienza in altri stati. Ma le loro condizioni di vita sono precarie. La relatrice del dossier, Tina Acketoft, sottolinea che si tratta di “cittadini che vivono all’interno dei confini europei e che dovrebbero godere dei nostri stessi diritti: una casa, scuole adeguate per i loro figli, cure sanitarie se ne hanno bisogno, la possibilità di votare per chiunque vogliano”.

Ai lavori del Consiglio d’Europa era presente anche il rappresentante dell’Onu per le minoranze.
“Abbiamo due situazioni calde in Europa: la prima riguarda il sud del Caucaso, la Georgia e l’Azerbaijan, l’altra i Balcani, cioè la Bosnia, la Serbia e il Kosovo. Poi ci sono situazioni meno calde in cui le minoranze vorrebbero tornare al loro paese e non possono farlo, vorrebbero condurre una vita normale ma molti di loro sono ancora costretti a vivere in case di fortuna ai margini della società”. Tra gli 11 stati in cui la situazione è piú grave ci sono anche l’Armenia, Cipro, la Moldova, la Russia e la Turchia.

 

 

 

 

 

 

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