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Crisi del latte, protesta di allevatori a Bruxelles

 

Bruxelles, 22 luglio 2009 – Mentre il prezzo del latte in Europa ha raggiunto il minimo storico, 16 centesimi al litro al produttore, gli agricoltori sono oggi scesi di nuovo in piazza a Bruxelles. A giocare a loro sfavore le divisioni interne e l’incapacità di organizzare un fronte negoziale unito. Provocatrice la Commissione europea che non si piega di fronte alle proteste degli agricoltori e ribadisce la volontà di liberalizzare il settore. Di fronte al prezzo del latte in caduta libera, in alcuni paesi ha toccato meno 50%, Bruxelles propone misure limitate, mirate ad aiutare le aziende maggiormente in crisi.  

Il commissario europeo all’agricoltura, Mariann Fischer Boel, spiega: “Suggeriamo varie possibilità per aumentare gli aiuti statali da 7500 euro a 15 mila euro per azienda spero che questa misura possa servire. Vorremo inoltre gestire il sistema quote in modo più severo e ritengo che alla fine anche questa misura soddisferà. Possiamo invece fare molto di più nel promuovere il latte e i prodotti caseari. Possiamo per esempio promuovere il latte nelle scuole”.  

A favore degli agricoltori si è schierato invece il parlamento europeo, che difende la politica agricola comune e chiede una riduzione delle quote latte che porterebbe a ridurre la produzione permettendo l’aggiustamento dei prezzi. José Bové, vice-presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo osserva:“Questa politica non porta niente ai consumatori, niente è cambiato quando si va a comprare un litro di latte o un panetto di burro. Penso che la Commissione abbia una visione ideologica, ossia: aprendo il mercato, liberalizzando la politica agricola, riusciremo a risolvere il problema. Non è così. È esattamente il contrario, un’azienda agricola sparisce in Europa ogni tre minuti. È questa la situazione reale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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