Bilbao, 6 ottobre 2007 – Un migliaio di persone hanno manifestato
contro l'arresto di 23 dirigenti di Batasuna, il partito ritenuto il
braccio politico dell'Eta, dichiarato illegale cinque anni fa.
Cortei con centinaia di persone si sono svolti anche in altre città
dei Paesi baschi spagnoli, come Vitoria e San Sebastian.
L'indipendentismo radicale definisce gli arresti una vendetta del
governo e una mossa elettorale dei socialisti a sei mesi dal voto.
Per la vice-premier Maria Teresa Fernandez de la Vega non c'è nulla
di politico: "Gli arresti devono essere iscritti nel funzionamento
normale delle istituzioni democratiche, non dobbiamo cercare altri
argomenti per spiegare i meccanismi normali della giustizia". "Mi
sembra un'ottima cosa - ha commentato il presidente dell'opposizione
popolare Mariano Rajoy - ci sono i presupposti per l'inizio di una
rettifica della politica anti-terrorismo del governo ".
Fra i fermati c'è anche Joseba Permach, il principale portavoce di
Batasuna, dopo l'arresto di Arnaldo Otegui l'8 giugno scorso. La
polizia ha fermato la cupola di Batasuna giovedì scorso a Segura,
durante un direttivo che avrebbe dovuto assicurare il passaggio dei
poteri fra la vecchia e la nuova guardia.
Domani gli arrestati compariranno in aula davanti al giudice anti
terrorismo Baltazar Garzon. Era stato lui a mettere fuori legge
Batasuna, nel 2002. Le autorità spagnole hanno dato il via a un giro
di vite nel giugno scorso, dopo il fallimento di un inizio di
trattativa con i separatisti baschi e l'annuncio, da parte dell'Eta,
di un ritorno alla lotta armata su tutti i fronti.
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