Bruxelles 25 luglio 2007 - Commentando il felice esito della vicenda
che aveva coinvolto le infermiere bulgare, il Vice presidente della
Commissione europea Franco Frattini, responsabile per i settori
Giustizia, libertà e sicurezza, in una nota al governo libico
propone una più intensa cooperazione Ue-Libia nel settore
dell'immigrazione.
"L'Europa – afferma Frattini - è pronta a promuovere una
collaborazione più efficace ed intensa con la Libia per sviluppare
la strategia di approccio globale verso l'immigrazione come deciso
dal Consiglio europeo nel dicembre 2005 e ribadito nel novembre 2006
durante la Conferenza internazionale di Tripoli. Del resto - osserva
- una missione Frontex ha già completato una prima valutazione delle
esigenze libiche, in tema di assistenza tecnica, per rafforzare il
controllo di quella che è una vera e propria porta d'ingresso
dell'immigrazione illegale: la frontiera Sud. Dobbiamo cioè aiutare
la Libia a controllare centinaia di chilometri di frontiera nel
deserto ai confini con il cuore dell'Africa sahariana”.
Il potenziamento dei sistemi tecnologici, anche satellitari, di
vigilanza e prevenzione contro il traffico di esseri umani e
l'immigrazione clandestina rappresenterà - aggiunge Frattini - un
importante fattore perchè la Libia aderisca all'invito di
collaborazione operativa con le missioni europee di prevenzione nel
Mediterraneo centrale. L'obiettivo è quello di contribuire al
salvataggio di vite umane ed al contrasto dei flussi immigratori
illegali organizzati da gruppi criminali.
Inoltre in una lettera al Commissario europeo per le relazioni
esterne, Benita Ferrero-Waldner, il Vice presidente Frattini propone
"un percorso di stretta collaborazione per offrire alla Libia un
piano d'azione completo. Con interventi - tra gli altri - nei
settori dell'energia, dell'ambiente e dell'educazione (borse di
studio) perchè si apra un nuovo scenario di cooperazione organica
Ue-Libia, estesa a settori di reciproco interesse, sulla base della
esperienza già maturata con i piani d'azione europei all'interno
della politica di vicinato".
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