Gerusalemme, 28 ottobre 2007 - Israele ha ammesso per la prima volta
il misterioso raid della sua aviazione del 6 settembre scorso nel
nord della Siria, a ridosso dei confini con la Turchia.
Il primo ministro Ehud Olmert ha presentato "le sue scuse ad
Ankara", per i danni subiti durante l'incursione in Siria,
nell'incontro con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan di
martedi' scorso a Londra. Lo ha riferito alla stampa un alto
responsabile israeliano che č stato presente all'incontro. "Se
effettivamente gli aerei israeliani sono penetrati nello spazio
aereo turco, non era affatto nelle intenzioni", ha sottolineato
Olmert, citato dalla fonte.
La Turchia ha protestato presso Israele asserendo che i jet dello
Stato ebraico sganciarono due serbatoi di carburante sul suo
territorio durante l'incursione aerea in Siria. Secondo notizie
diffuse dalla stampa americana e britannica, l'aviazione israeliana
ha bombardato un sito in Siria sospettato di nascondere attivitā
nucleari nelle quali potrebbe essere implicata anche la Corea del
Nord. Damasco ha sempre sostenuto che l'obiettivo colpito era in
realtā un deposito militare dismesso.
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