Vienna, 27 agosto 2007 – Si sono aperti i colloqui sui cambiamenti
climatici, che fino al 31 agosto vedranno discutere esperti di un
centinaio di nazioni, impegnati a valutare come rendere quanto più
"ecologici" possibile i 20 mila miliardi di dollari (14,6 mila
miliardi di euro) che il mondo spenderà in energia nei prossimi
venti anni. Abbiamo bisogno di una crescita economica che sia "a
prova di clima" ha detto ai giornalisti Yvo de Boer, segretario
della Convenzione Onu sul cambiamento climatico. L'obiettivo
indicato dall'Unione europea, ovvero ridurre le emissioni di "gas
serra" del 20 per cento entro il 2020, è quanto le nazioni in via di
sviluppo chiedono ai paesi più ricchi.
Un migliaio di delegati sono presenti a Vienna per una serie di
colloqui volti a informare nazioni, aziende, investitori e
istituzioni pubbliche (tra esse il Fondo monetario internazionale)
su come trarre il meglio dai loro investimenti energetici. Secondo
l’ultimo rapporto tecnico pubblicato dalla Convenzione delle Nazioni
Unite sul cambiamento climatico, per mantenere le emissioni globali
di anidride carbonica agli attuali livelli occorrerebbe investire
soprattutto nel mondo sviluppato più di 210 miliardi di dollari (155
miliardi di euro) per anno da oggi fino al 2030. Secondo il rapporto
se i fondi disponibili non aumenteranno e continueranno a dipendere
soprattutto dai contributi volontari, ciò non sarà sufficiente a
prevenire gravi alterazioni climatiche.
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