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Shimon Peres in visita in Italia



Roma, 5 settembre 2007 – Il presidente israeliano Shimon Peres ha iniziato una visita di tre giorni in Italia incontrando al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano e a  Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Romano Prodi. “I rapporti tra Italia e Israele - ha detto Napolitano
dopo il colloquio - sono eccellenti e spero possano arricchirsi ulteriormente”. Ha quindi sottolineato l'essenziale utilità della missione in Libano, che va proseguita, e ha auspicato che la Conferenza di novembre sul Medio Oriente colpisca le posizioni estremiste. “Mi auguro - ha aggiunto - che possano essere affrontati tutti i problemi sul tappeto, a partire dalla sicurezza di Israele e dalla prospettiva della creazione di uno Stato indipendente palestinese, in grado di poggiare su solide basi istituzionali, economiche e di sicurezza”.

Nei confronti di Napolitano, Peres ha avuto parole di grande stima e apprezzamento. In particolare lo ha ringraziato per aver detto con onestà e coraggio che l'antisemitismo è una cosa sbagliata e che usarlo contro Israele e' un errore. Quindi ha invitato Napolitano a recarsi in visita di Stato in Israele l'anno prossimo, in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione dello Stato ebraico. Il nostro punto di vista e quello del presidente palestinese Abu Mazen riguardo la questione di Hamas coincidono, ha detto ancora Peres.

''Tra Italia ed Israele è vera amicizia: con il Governo Prodi è la stagione migliore mai vista nelle relazioni tra Italia ed Israele e vorremmo estendere questa stagione di pace a tutto il mondo''. Lo ha assicurato Peres in una conferenza stampa al termine del colloquio con il presidente del Consiglio.
Secondo il capo dello Stato ebraico la sofferenza della popolazione di Gaza è causata da Hamas. “La loro - ha affermato Peres - è una ideologia negativa, altrimenti non potrebbe spiegarsi perché continuano a sparare missili contro Israele malgrado il nostro completo ritiro dalla striscia di Gaza”.

La visita di Peres coincide con un momento di intensa attività diplomatica da parte del governo italiano sul fronte mediorientale. L'Italia vuole infatti confermare il suo ruolo di primo piano in vista della conferenza internazionale sul Medio Oriente, promossa dagli Stati Uniti, che si terrà a Washington in novembre.
Il ministro degli esteri D'Alema è a Gerusalemme dove ha incontrato l’inviato del “quartetto” Tony Blair, e ha avuto colloqui con la sua omologa israeliana Tzipi Livni. D’Alema ha detto di ritenere che il mondo arabo sia finalmente pronto a far la pace con Israele e ha sottolineato la necessità di un accordo tra Israele e Anp per migliorare le condizioni di vita dei palestinesi. Livni ha definito D'Alema un ottimo amico di Israele che meglio di altri capisce il Medio Oriente.    

 

 

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