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La Spd svolta a sinistra, i liberali chiedono elezioni
 

Germania, la Grande coalizione barcolla



Berlino, 2 novembre 2007 -  Il cancelliere Angela Merkel, per il Wall Street Journal è ormai ad un bivio. L’Economist prevede tempi duri, per il cancelliere, nel suo rapporto con 'King Kurt', ovvero Kurt Beck, il numero uno della Spd. Domani sera, un vertice della maggioranza sarà il termometro della situazione, anche se è difficile ipotizzare un terremoto prima del congresso della Cdu in calendario tra un mese ad Hannover. Ma la svolta a sinistra dell'Spd allarma i democristiani della Cdu-Csu e complica i rapporti all'interno della Grosse Koalition della Merkel, al punto che l'opposizione liberale dell'Fdp, attraverso il suo segretario Dirk Niebel, ora chiede apertamente elezioni anticipate. La legislatura sarebbe interrotta per la seconda volta consecutiva prima della sua scadenza naturale.

Gli ultimi sondaggi danno qualche speranza ai centristi: un bicolore moderato formato da Cdu-Csu raccoglierebbe il 405 delle intenzioni di voto. E potrebbe magari contare sull'appoggio del Fdp (8%). Ma i sondaggi davano Cdu-Csu vincente anche alla vigilia delle ultime politiche del 2005, che invece registrarono un pareggio quasi perfetto. Poi c'è il trend positivo della Spd: la svolta di Amburgo ha subito eroso un 3% alla sinistra estrema, il che vale oggi un 305 di voti. 

Il congresso che ha rieletto Kurt Beck alla guida dell'Spd con voto plebiscitario (95,5%) e spostato il partito più a sinistra ha immesso nella Grosse Koalition il seme del dubbio e molti analisti scommettono sul raccolto a fine stagione: divorzio, ovvero crisi di governo, ed elezioni.
Dilagano, nella cronaca politica di questi giorni, dichiarazioni da campagna elettorale: il vice-cancelliere Franz Müntefering, il riformista sconfitto nella lotta intestina della Spd, definisce la Cdu “un mucchio di polli”. Va giù duro il segretario generale Hubertus Heil, braccio destro di Beck: “Tutti conoscono la signora Merkel, ma nessuno sa che cosa essa effettivamente voglia. Sarebbe grave se Cdu e Csu volessero distanziarsi da punti fermi del programma di governo”. Per guadagnare altri consensi, ora che l'economia tedesca tira e i numeri parlano di conti pubblici in ordine, la Spd punta sulla revisione da sinistra dell'Agenda 2010: ovvero su meno tagli al welfare. E sul salario minimo, l'anestetico con cui sedare la concorrenza della sinistra massimalista di Oskar Lafontaine.

 

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