Roma, 12 settembre 2007 – Scienziati ed esperti di vari paesi
partecipano alla Conferenza nazionale sul clima inaugurata oggi nel
palazzo della Fao, con l’intervento delle massime cariche dello
Stato. Sotto esame - anche domani - sono principalmente i problemi
riguardanti le modificazioni delle vulnerabilità indotte dai
cambiamenti climatici in Italia e le possibili opzioni di
adattamento. Il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio aprendo i
lavori ha detto che “il nostro Paese è tra quelli che pagheranno il
maggior prezzo in termini di danni ambientali, perdite di vite
umane, costi economici". Il ministro ha ricordato che “in Europa si
registra un incremento dei decessi valutato tra 8 e 12 mila persone
all'anno per ogni aumento di grado della temperatura, che in Italia
è aumentata quattro volte di più che nel resto del mondo".
Secondo quanto sottolinea ancora il ministro, "i nostri ghiacciai
alpini hanno perso metà del loro volume e il 30/% della loro
superfice in meno di un secolo. Il Po, come tutti i fiumi italiani,
sta subendo riduzioni progressive delle portate medie mentre aumenta
la variabilità tra piene e secche". Ma non solo. "Un chilometro su
tre delle nostre coste basse - denuncia il ministro - è in
arretramento e 33 aree costiere rischiano di essere sommerse dal
mare nei prossimi decenni. La biodiversità marina, così come quella
terrestre cambia e nuove specie aliene si stanno insediando nel
Mediterraneo".
“Nel nostro Paese - ha aggiunto Pecoraro Scanio - i costi per far
fronte ai danni prodotti dai cambiamenti climatici si stimano a
partire da 50 miliardi di euro all'anno. Per mettere in campo le
azioni che permettono di tagliare le nostre emissioni di gas-serra -
ha precisato il ministro - ci servono da tre a cinque miliardi
l'anno, mentre predisporre le misure di adattamento costa da un
miliardo e mezzo a due miliardi di euro l'anno".
Alla conferenza anche il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano. "Sono venuto qui perché sono ovviamente convinto che
quello del cambiamento climatico e del futuro dell'ambiente sia uno
dei più gravi e complessi problemi globali del nostro tempo",
afferma all'uscita il capo dello Stato. ''Anche l'avvio della
discussione di questa conferenza - aggiunge - conferma che per
influenzare intese e sforzi coordinati che devono realizzarsi a
livello mondiali innanzitutto è essenziale che l'Europa parli con
una sola voce".
Sono oltre un centinaio gli scienziati che partecipano ai lavori.
Per saperne di più visitare il sito
www.conferenzacambiamenticlimatici2007.it
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