Roma, 20 maggio 2009 – L’ Associazione dei Giornalisti Europei (AGE)
rivolge il seguente appello agli elettori invitandoli ad utilizzare
il diritto di voto con la partecipazione convinta all’importante
appuntamento del 6 e 7 giugno:
Le
prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, alle quali
saranno chiamati contemporaneamente quasi 400 milioni di elettori in
rappresentanza di mezzo miliardo di persone, costituiscono
un’importante verifica dello stato di salute della democrazia
partecipativa in Europa. In questo particolare momento,
l’Associazione dei Giornalisti Europei si rivolge agli elettori
perchè non perdano l’occasione di utilizzare un loro diritto, cioè
esprimere il proprio voto.
Questo appuntamento elettorale cade in un momento in cui la crisi
economica di dimensione planetaria richiede la partecipazione
diretta dei cittadini in settori che non debbono in alcun modo
essere considerati di competenza esclusiva della classe politica o
del mondo dell’economia o del mercato. Il voto di ogni elettore
assume, pertanto, particolare rilievo perché destinato a determinare
la politica delle istituzioni europee, dalla quale dipende anche
gran parte della capacità di ripresa dell’economia reale, che ogni
giorno incide fortemente sulle condizioni di vita di ciascuno di
noi.
Dati recenti, che speriamo vengano smentiti da una convinta e decisa
partecipazione al voto, evidenziano una certa distanza tra cittadini
e istituzioni europee. Tutto ciò mentre il Parlamento europeo, che
andremo ad eleggere, ha acquisito negli anni un ruolo cruciale e
determinante nelle decisioni che riguardano la vita quotidiana di
ognuno: dalla difesa dei consumatori ai problemi energetici, dalla
tutela dell’ambiente ai diritti civili. Dal 1979, anno della sua
prima elezione diretta, il Parlamento europeo è diventato infatti un
organo legislativo che partecipa al processo decisionale, accanto al
Consiglio dei Ministri, cioè la Commissione europea, per circa il 75
per cento della legislazione europea. E il suo ruolo diventerà
ancora più ampio e determinante con l’entrata in vigore il Trattato
di Lisbona.
Siamo convinti, pertanto, che andando a votare per scegliere chi ci
rappresenterà in Europa potremo influire sulle decisioni degli
Organi dell’Unione e dei Governi nazionali rappresentati nel
Consiglio Europeo, ai quali spetta nell’immediato anche il compito
di fronteggiare la difficile congiuntura che sta facendo accrescere
ovunque il disagio sociale e sta compromettendo la qualità della
nostra vita. Siamo certi, infatti, che il superamento della crisi
non potrà avvenire se non nel contesto europeo, il solo che possa
operare efficacemente nel confronto con le altre grandi aree
politico-economiche del mondo.
Da oltre mezzo secolo la Comunità prima, e poi l’Unione Europea,
hanno creato le premesse per un diffuso miglioramento del tenore di
vita dei loro popoli. E’ anche innegabile che l’ Europa unita ha
realizzato il risultato di garantire oltre 60 anni di pacifici
rapporti tra i popoli, dopo che la prima metà del secolo XX è stata
funestata da due guerre mondiali che hanno avuto in Europa la loro
origine e che hanno causato lutti e distruzioni. L’Europa unita ha,
inoltre, svolto un importante ruolo nella storia degli ultimi
decenni, coronata dalla caduta del Muro di Berlino, venti anni or
sono, e dalla scomparsa del comunismo sovietico. Ha esteso principi
di cittadinanza e di rispetto per la persona alla maggioranza dei
popoli del continente.
Ci auguriamo che nessuno degli elettori voglia assumersi la grave
responsabilità, rinunciando a votare, di provocare un deperimento e
persino un progressivo annullamento dei frutti della lungimirante
opera intrapresa dai Padri fondatori. Sia dunque il vostro un voto
di incoraggiamento, ma anche di monito a tutte le forze democratiche
che partecipano alla promozione del comune destino di milioni di
cittadini, non solo pensosi del proprio benessere, oggi purtroppo
gravemente insidiato, ma anche pervasi da uno spirito di solidarietà
globale. Un voto, soprattutto, che renda concreto il principio della
sovranità popolare.
Le informazioni sul voto
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