Roma, 31 ottobre 2007 - “Aprire a soggetti terzi, che ne facciano
richiesta, le proprie infrastrutture trasmissive”. E’ questo, in
sintesi, l'obbligo che il Consiglio dell'Autorità per le garanzie
nelle Comunicazioni (Agcom) ha imposto alla Rai e a Mediaset, in
quanto “soggetti dotati di significativo potere” nel mercato della
tv analogica. L’Agcom, presieduta da Corrado Calabrò, ha deciso
all'unanimità di approvare in via definitiva l'analisi del mercato
18 (quello relativo ai servizi di diffusione radiotelevisiva) e di
avviare una consultazione pubblica sui rimedi da imporre ai due
gruppi. Il documento approvato sarà inviato alla Commissione europea
che ne aveva fatto richiesta.
“I rimedi posti a consultazione – è detto in una nota dell'Autorità
- sono quelli previsti dalla normativa comunitaria e nazionale nel
settore delle comunicazioni elettroniche e riguardano pertanto:
l'accesso alle infrastrutture trasmissive, le relative condizioni
economiche, la non discriminazione tra divisioni interne e soggetti
terzi, e la separazione contabile delle attività di rete. In
particolare, l'obbligo di accesso impone a Rai e Rti di consentire
ai soggetti terzi che ne facciano richiesta la co-ubicazione degli
impianti nelle proprie infrastrutture di rete”.
“La co-ubicazione degli impianti nonché la gestione comune degli
apparati trasmissivi agevoleranno i soggetti in concorrenza a
sviluppare proprie reti nazionali, favorendo in tal modo la
competizione di mercato”. A tale scopo “è imposto a Rai e a Rti di
consentire l'accesso ai soggetti terzi ai predetti servizi di rete
in modo trasparente e non discriminatorio rispetto a quanto già
offerto, da un punto di vista sia economico che tecnico, dagli
operatori integrati alle società del proprio gruppo”.
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