Vertice Ue, accordo su progetti da 5 miliardi |
Bruxelles, 19 marzo - In vista del G20 del 2 aprile a Londra contro la crisi i leader europei riuniti a Bruxelles hanno trovato un accordo sulla lista di 39 progetti energetici e per la banda larga nelle zone rurali da realizzare con un finanziamento straordinario di 5 miliardi. La Germania, che insieme a Spagna, Romania e Ungheria aveva espresso riserve, ha ottenuto che tra i criteri per accedere ai fondi vi sia quello della “maturità” del progetto, che dovrà essere in grado di utilizzare i finanziamenti entro il 2010 in modo da avere un impatto positivo sulla congiuntura economica. “Finanzieremo progetti da varare nel 2009 e nel 2010, con un meccanismo finanziario trasparente”, ha annunciato il premier ceco, presidente di turno della Ue, Mirek Topolanek. Berlino ha rinunciato a bloccare il gasdotto Nabucco dal Mar Caspio all'Austria, che inizialmente voleva tagliare fuori dai finanziamenti. I fondi riguardano progetti energetici (interconnessioni e gasdotti, impianti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, centrali eoliche) e della banda larga nelle aree rurali. L'Italia è tra i Paesi più soddisfatti: i fondi previsti per piani energetici di interesse italiano sono saliti a 450 milioni, rispetto ai 420 milioni ottenuti dopo un duro braccio di ferro tra Roma e Bruxelles, che nella prima versione aveva destinato all'Italia solo 220 milioni. “Abbiamo ottenuto quello che volevamo ma la conferma ci sarà domani” ha commentato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Cinque i progetti finanziabili: il cavo sottomarino tra Sicilia e Calabria (Sorgente-Rizziconi), il cui finanziamento passa da 100 a 110 milioni; il gasdotto Itgi (dall'Azerbaigian all'Italia attraverso Turchia e Grecia), al quale sono assegnati 100 milioni; l'interconnessione elettrica Italia-Malta (20 milioni) e l'impianto di cattura e stoccaggio di Co2 a Porto Tolle (100). Il vertice ha anche discusso le linee guida di una strategia complessiva per rafforzare la sicurezza energetica dell'Unione a medio e lungo termine in vista del secondo Piano d'azione 2010-2012 che sarà adottato fra un anno sotto presidenza spagnola. Sui cambiamenti climatici si sono discussi gli orientamenti in vista della conferenza di Copenaghen del prossimo dicembre, che definià' il nuovo quadro del dopo Kyoto. I ministri delle finanze dell'Ue, riunitisi a margine del vertice, hanno raggiunto un'intesa di massima per aumentare in misura “sostanziosa” le risorse a disposizione del Fondo monetario internazionale per le misure tese a evitare il contagio di situazioni di crisi. Il contributo complessivo dei 27 sarà tra i 75 e 100 miliardi di euro. Per il momento non è passata, invece, la proposta della Commissione di raddoppiare e portare a 50 miliardi di euro i fondi per i Paesi membri fuori dall'area euro. Finora sono state aiutate Ungheria e Lettonia e la Romania è in trattativa per ottenere l'assistenza. Ma i leader europei preferiscono rispondere a eventuali richieste di aiuto, anche tenuto conto delle ripercussioni sulle case madri occidentali di tante banche a rischio-bancarotta. Su un altro tema spinoso del summit, e' stato deciso che nessun Paese dell'Ue finirà nella lista nera dei paradisi fiscali. “Non siamo qui per fare liste nere od elenchi - ha detto Topolanek - ma per trovare insieme un'intesa su regole comuni”. Il riferimento riguarda i cosiddetti “paradisi fiscali”di Lussemburgo, Austria e Belgio, i tre Paesi Ue dove ancora vige il segreto bancario. Sul vertice incombe lo spettro di un autunno caldo, dopo che gli ultimi dati parlano di una disoccupazione che già nel 2009 potrebbe arrivare al 10%, il che equivarrebbe a 6 milioni di disoccupati in più nel giro di pochi mesi. Ma tutti hanno respinto l'appello americano per nuovi interventi di stimolo in aggiunta al piano di rilancio approvato in dicembre. La Commissione ha stimato che complessivamente questi interventi sono già pari, per il 2009 e 2010, a circa 400 miliardi (3,3% del Pil comunitario), inclusi gli stabilizzatori automatici. Intanto i ministri delle finanze preparano il documento che l’Ue dovrà presentare al G20 di Londra. Si pone l'accento sul coordinamento internazionale delle misure di rilancio, sulla capacità di gestire e prevenire le crisi a livello globale, sulla miglior regolamentazione dei mercati finanziari e sul sostegno ai Paesi in via di sviluppo.
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