Bruxelles, 12 settembre 2007 – Il premier della Serbia, Vojislav
Kostunica ha incontrato il presidente del parlamento europeo, Hans
Gert Pöttering e anche l'alto rappresentante per la politica estera
e di sicurezza della Ue, Javier Solana, per uno scambio di vedute su
quanto può esser fatto per accelerare il processo di avvicinamento
della Serbia all'Unione europea.
Al termine dei colloqui Kostunica ha detto che la Serbia non vuole
minacciare nessuno, ma l'Europa deve chiarire che una eventuale
dichiarazione di indipendenza unilaterale da parte del Kosovo non
solo violerebbe la Carta dei diritti dell'Onu ma sarebbe anche un
pericolo per la stabilità dell'area e di tutta la comunità
internazionale. Kostunica ha ribadito che il Kosovo deve avere la
possibilità di svilupparsi liberamente ma senza violare l'integrità
territoriale della Serbia: ''E' facile raggiungere un accordo se si
rispetta il principio di sovranità dei Paesi''. “Belgrado - ha
aggiunto Kostunica - è preoccupata per l'intenzione del Kosovo di
dichiarare l’indipendenza che sarebbe una minaccia per la stabilità
di tutta l'area”.
Il presidente dell’europarlamento, Pöttering, ha ricordato che la
comunità internazionale ha ancora 110 giorni di tempo per giungere
ad una soluzione, cioè fino al 10 dicembre, data in cui la ''troika''
euro-americana-russa dovrà presentare un rapporto sul Kosovo al
Consiglio di sicurezza Onu. E c'è attesa anche per le discussioni
bilaterali Kosovo-Serbia che si terranno a New York a fine
settembre.
Da parte sua Solana ha sottolineato in modo positivo i progressi
fatti con la Serbia per firmare al più presto l'accordo di
associazione e stabilizzazione, mentre sul tema dello status del
Kosovo ha insistito sulla necessità di un impegno costruttivo delle
due parti ed ha ribadito che l'adesione della Serbia e lo status del
Kosovo devono restare due questioni separate, non devono essere
oggetto di scambio.
Sul futuro della provincia serba a maggioranza albanese l'Europa è
alla ricerca di una posizione comune. Ci sono, infatti, tra i 27
opinioni diverse, in particolare sull'ipotesi di una dichiarazione
unilaterale di indipendenza di Pristina. Francia e Regno Unito sono
considerati i più favorevoli a un riconoscimento della sovranità,
Spagna, Grecia, Cipro, Ungheria, Slovacchia, Romania sono invece su
posizioni poco favorevoli.
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