Ankara, 26 ottobre 2007 – Interrotti, dopo un'ora e mezza, i
colloqui tra rappresentanti turchi e iracheni per scongiurare un
intervento militare turco contro i ribelli curdi del Pkk nel nord
dell'Iraq. Si cerca una soluzione per i ribelli del Pkk. Il ministro
degli esteri turco Ali Babacan, che partecipava all'incontro, è
stato visto recarsi nella sede dello Stato maggiore delle forze
armate, probabilmente per consultazioni.
La missione degli esponenti di Baghdad viene descritta dai media
turchi come "l'ultima chance" per l'Iraq di dimostrare la volontà di
fermare l'attività dei separatisti curdi turchi del Partito dei
lavoratori del Kurdistan (Pkk), che hanno le loro basi nella regione
autonoma curda dell'Iraq. Si legge che Ankara chiederà la chiusura
delle basi e gli uffici del Pkk, l'estradizione dei suoi leader e la
messa fuori legge delle sue attività. Dopo il via libera del
parlamento, la Turchia minaccia incursioni militari nel nord
dell'Iraq, dove in questo mese 20 soldati di Ankara sono stati
uccisi in attacchi del Pkk e altri 8 sono stati rapiti.
Il governo centrale di Baghdad ha già detto di voler collaborare con
Ankara, ma non è chiaro fino a che punto possa imporre la sua
volontà sulle autorità della regione autonoma curda, con le quali la
Turchia non vuole trattare.
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