Roma, 19 ottobre 2007 - Il Gran Giurì della pubblicità ha bloccato
la campagna pubblicitaria contro l'anoressia firmata da Oliviero
Toscani. Secondo il tribunale dell'istituto di autodisciplina
pubblicitaria, la campagna che ritrae la modella francese
anoressica, Isabelle Caro, di 27 anni, sarebbe una
"strumentalizzazione per fini commerciali che determina
l'indignazione anche delle persone malate". La decisione è stata
presa in seguito alla richiesta formulata da Fabiola De Clercq,
presidente dell'Aba Associazione bulimia anoressia (Aba) e
dall'assessore allo Sport e tempo libero del comune di Milano,
Giovanni Terzi.
La foto choccante che ritrae la magrissima ragazza nuda era apparsa
su alcuni quotidiani e su grandi manifesti stradali. I manifesti
sono stati esposti durante la settimana della moda a Milano fino
alla fine di settembre e lo sono ancora a Roma. "Era un messaggio
negativo in tutti i sensi - commenta Fabiola De Clercq – l’ immagine
non aiutava in quanto non era collegabile ad alcun messaggio in
positivo o che fosse legato al concetto che dall'anoressia si può
uscire e ci sono delle cure". Al contrario, aggiunge la presidente
"il rischio era quello di una spinta all'emulazione, soprattutto da
parte delle ragazze più giovani".
Oliviero Toscani replica annunciando un ricorso alla giustizia
europea per danni morali ed economici, e dice: "Ormai qualsiasi cosa
faccio la bocciano per ripicca. Li porterò davanti al tribunale e
gli chiederò dei soldi, perché è l'unico argomento che capiscono".
L’autore delle foto-choc considera che "la campagna è terminata una
settimana fa e la censura serve solo ad amplificare la portata della
campagna. Mi batterò per l'eliminazione di questa corporazione che
censura me e non dice nulla sulle pubblicità con donne che mangiano
banane e leccano gelati in atteggiamenti strani".
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