Modena, 6 settembre 2007 – Luciano Pavarotti si è spento nella sua
villa, dopo una battaglia contro il cancro al pancreas. Stella di
prima grandezza dell'opera lirica nel mondo, avrebbe compiuto
72 anni il 12 ottobre prossimo. La scomparsa del grande tenore ha
suscitato commozione
in tutto il mondo, anche nella lontana Cina, in Russia, in India,
dove il cantante era popolarissimo. Il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano in un messaggio di cordoglio alla famiglia del
tenore afferma che "Luciano Pavarotti ha saputo farsi ambasciatore
fra i più amati della tradizione musicale del nostro Paese
trasmettendo alle più vaste e popolari platee non solo la voce
ineguagliata del nostro patrimonio musicale ma l'immagine del nostro
temperamento e calore umano". Il presidente del Consiglio Romano
Prodi ha detto che uno dei grandi meriti del tenore emiliano è
quello di aver portato nel mondo l'immagine artistica più autentica
del nostro paese suscitando emozioni e divulgando passione e
cultura.
Innumerevoli messaggi sono arrivati da tutto il mondo artistico e
delle istituzioni: ''E' un giorno triste per tutta la cultura
operistica europea - ha affermato il presidente della Commissione
europea José Barroso - non abbiamo più Luciano Pavarotti, uno dei
più famosi ed amati tenori, non solo per il suo talento eccezionale,
ma anche per la sua simpatia e il suo forte impegno sociale''. Il
segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ricordando che Luciano
Pavarotti era ambasciatore di pace delle Nazioni Unite, che con la
sua voce ha aiutato a raccogliere milioni di dollari per gli aiuti
umanitari, lo ha definito “un uomo che ha portato un grande
contributo non solo alla musica, ma anche ai bisognosi in tutto il
mondo”.
Luciano Pavarotti nasce a Modena nel '35, e a Modena inizia a
cantare in un coro con il padre. A 26 anni, a Reggio Emilia il suo
debutto nel mondo dell'opera: è Rodolfo nella Boheme. E’ il felice
inizio di una carriera internazionale piena di successi e di una
vita di soddisfazioni. Dalla Piazza Rossa, al Central Park,
all'ombra della Torre Eiffel, Luciano Pavarotti calca le scene più
prestigiose e non disdegna le apparizioni televisive che lo rendono
un volto noto, non solo della lirica. A Londra tiene il primo
concerto di musica classica in Hyde Park, davanti al principe Carlo,
a Diana e ad un pubblico record di quasi 200 mila persone.
Non si ferma alla lirica, esplora anche altri generi. E non manca
l'impegno sociale: i proventi del concerto con Placido Domingo e
José Carreras contribuiscono alla ricostruzione della Fenice. E’
solo uno dei tanti concerti di beneficenza. Nel marzo 2004 la sua
ultima apparizione al Metropolitan di New York, nella Tosca di
Puccini, fu salutata da dodici minuti di applausi. Le esequie si
terranno sabato nel Duomo di Modena, monumento riconosciuto dall’Unesco
come patrimonio dell’umanità. Anche la voce di Pavarotti appartiene
all’umanità. Ai funerali, in forma solenne, sarà presente una
delegazione del governo guidata dal presidente Prodi.
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