Roma, 29 ottobre 2007 - "Non e' vero che il costo della vita troppo
alto sia colpa dell'euro, ci sono tante altre ragioni". Lo ha detto
Giorgio Napolitano intervenendo in Campidoglio ad una manifestazione
di giovani organizzata dal Parlamento europeo per il 50esimo
anniversario della Firma dei Trattati di Roma. “A dimostrarlo - ha
aggiunto - il fatto che in molti paesi dell'Unione Europea
l'introduzione della moneta unica non ha portato ad alcun rincaro”.
Riferendosi ai tempi della firma dei Trattati, Napolitano ha
ricordato che nel 1957 sull’Europa "non eravamo tutti d'accordo, io
stesso non ci credevo. L'importante è che, 50 anni dopo, ci sia un
consenso così largo attorno alla causa dell'integrazione. I pericoli
oggi vengono da altri fronti, da un certo strisciante
euroscetticismo”.
Napolitano ha esortato i giovani dicendo che "l'Italia deve credere
nell'Europa e battersi contro chi oppone resistenza. Come quando,
recentemente, qualcuno si è opposto all'idea che nel nuovo testo
costituzionale, venisse indicata la bandiera dell'Europa come
simbolo dell'Unione e l'Inno alla Gioia come suo inno. Noi dobbiamo
dare il buon esempio, infischiandocene, continuando a sventolare la
bandiera e a cantare l'Inno alla Gioia".
Prendendo ad esempio la questione dei fondi strutturali, Napolitano
ha anche invitato i giovani a "tenere ben presente che l'Europa non
risolve, di per sé, in prima persona, tutti i problemi". Questo
perché esistono questioni da affrontare "all'interno dei singoli
stati". Ora, ha aggiunto, nel Meridione "sono stati fatti progressi
anche grazie agli aiuti dell'Europa, come i fondi strutturali. Se
magari quei fondi non sono stati abbastanza per fare avanzare il
Mezzogiorno la responsabilità è nostra".
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