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Myanmar, tolte le barricate continuano gli arresti



Yangon, 7 ottobre 2007 – Proseguono in Myanmar gli arresti di oppositori. Oggi sono state arrestate 78 persone sospettate di aver preso parte alle proteste, mentre altre 1.216 sono state liberate, insieme a 398 dei 533 monaci arrestati. La giunta militare ha ridotto le misure di sicurezza con una decisione che sembra indicare la convinzione dei generali che non ci saranno altre proteste di massa. Infatti sono state rimosse le ultime barricate attorno alle pagode di Shwedagon e Sule, punti di riunione delle manifestazioni di protesta represse nei gironi scorsi.

Sottoposti alla minaccia di ulteriori e più forti sanzioni internazionali, i militari hanno accettato il principio di discussioni dirette con l'opposizione, ma solo a patto che la leader Aun San Suu Kyi assuma un atteggiamento più malleabile. Il generale Than Shwe, ha offerto l'apertura del negoziato in cambio della rinuncia da parte della leader democratica al suo sostegno alle sanzioni internazionali e all'atteggiamento di "scontro" nei confronti dei militari. Se venerdì scorso il portavoce della Lega Nyan Win aveva liquidato l'offerta di Than Shwe come irreale, ieri ha detto che essa potrebbe aprire la strada a colloqui sui negoziati. "Possiamo dire che c’è un miglioramento significativo rispetto alla situazione precedente, dato che i militari non si sono mai impegnati a parlare con con Suu Kyi”.

 

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