Milano, Forum economico per il Mediterraneo |
Milano, 20 luglio 2009 - L'Italia punta ad aumentare fino a un terzo la sua quota del commercio europeo con i Paesi del Sud del Mediterraneo. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento al primo Forum economico e finanziario per il Mediterraneo. “Ho visto con molto piacere – ha detto Berlusconi - che l'Italia è il primo partner commerciale dei paesi del Sud del Mediterraneo con più di 60 miliardi di euro su un totale di 280 miliardi globale, quindi un quarto circa di quello che si muove tra questi Paesi e l'Europa. Dobbiamo darci come sempre un traguardo ambizioso, diciamo che vogliamo mantenerci primi ma vogliamo passare da un quarto a un terzo", ha detto Berlusconi. “In questo modo stimoleremo tutti e tutte le nostre aziende di Stato, i nostri istituti di Stato saranno a disposizione per garantire le imprese italiane che vorranno investire in questi Paesi magari anche aumentando l'attuale livello del nostro fondo garanzia sul quale posso prendere un impegno in questa sede”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Gli incontri del Forum,che si concludono domani,sono promossi dal ministero degli Esteri, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano. La capitale lombarda si candida a sede della nuova Agenzia euro-mediterranea per favorire il rilancio dell'Unione dei Paesi dell'area Med (Upm). Per Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, la città di Milano, con la sua tradizione di accoglienza e multiculturalità che si declina nelle imprese e nei suoi cittadini, si pone come un crocevia che unisce il sud Mediterraneo al nord Europa. Il tema dell'energia è stato al centro di questa prima giornata di Forum: mentre il dialogo tra Europa e Mediterraneo cresce, l'Italia è chiamata a svolgere una parte importante specie nel settore dell'energia. Il ministro dell'economia francese, Christine Lagarde, nel suo intervento ha posto l’accento sulla necessità di investire sulle energie rinnovabili in entrambe le sponde del Mediterraneo. In particolare, tra i progetti lanciati dall'Unione Euromediterranea, Lagarde ha citato il piano solare per il Mediterraneo che prevede la posa di pannelli solari sulle due sponde del Mare nostrum. Il finanziamento del progetto sarà assicurato dal fondo Inframed che movimenterà capitali per 400 milioni di euro. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il mercato energetico rappresenta per l'Italia un'opportunità centrale affinché il nostro Paese, anche grazie alla sua posizione geografica, diventi una piattaforma di scambio e di transito dell'energia, "un fulcro energetico dal Mediterraneo verso l'Europa”. Per questo motivo, l'Italia “intende collaborare con altri paesi per la realizzazione di infrastrutture e corridoi energetici di interesse generale per la regione mediterranea e per attuare programmi per lo sviluppo sostenibile dei sistemi energetici nazionali”. Per Scajola l'attuale situazione di crisi mondiale sicuramente non facilita gli investimenti; l'obiettivo di lungo periodo, perciò, dovrebbe essere la convergenza dei mercati euro-mediterranei dell'energia verso un mercato integrato e interconnesso nella regione ed un buon riferimento è quello della comunità dell'energia che l'Unione europea ha promosso e attuato per la regione balcanica: ci dovrebbe quindi essere una partecipazione condivisa dei governi, delle imprese e delle banche attraverso norme, comportamenti e regole comuni.
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