Afghanistan, La Russa riferisce alla Camera |
Roma, 15 luglio 2009 - In Afghanistan non è in atto alcuna strategia mirata contro i militari italiani, ma gli attacchi dei ribelli sono diventati più pericolosi, come dimostra quello di ieri, costato la vita a un soldato, che ha visto l'impiego di una quantità massiccia di esplosivo. Lo ha detto oggi alla Camera il ministro della difesa Ignazio La Russa, sottolineando come siano allo studio mezzi più sicuri e la possibilità di impiegare i Tornado italiani anche per garantire la copertura aerea in caso di attacchi, oltre che in attività di ricognizione e sorveglianza. “Sarebbe errato parlare di una strategia mirata contro le nostre forze”, ha detto La Russa in un'informativa urgente relativa all'attentato di ieri nella zona di Farah, in cui il caporal maggiore Alessandro Di Lisio - 25 anni, di Campobasso - ha perso la vita e sono rimasti feriti tre commilitoni, uno dei quali rischia la paralisi. Purtroppo gli ordigni improvvisati impiegati dai ribelli sono stati aumentati di potenza. “Nell'attacco verificatosi ieri a circa 40 chilometri a nordest di Farah, è stato usato un ordigno di 50-70 chili, ha riferito il ministro della difesa, precisando che il blindato multiruolo Lince - che finora si era dimostrato efficace tanto da essere adottato anche da altri paesi come Gran Bretagna, Spagna e Belgio - di fronte ad attacchi come quello di ieri non è in grado di proteggere la vita dei militari. “Oggi disponiamo delle migliori attrezzature possibili, ma è necessario continuare ad aggiornare mezzi ed equipaggiamenti. Per questo è in sperimentazione un nuovo sistema di protezione per il Lince ed è in corso di realizzazione un veicolo caratterizzato da un peso maggiore e che offre un livello di protezione ancora più elevato”.
|