Strasburgo, 3 ottobre 2007 - Il processo di riforme intrapreso da
Ankara ha fatto della Turchia un paese a misura d'Europa. Lo ha
affermato il neo-presidente turco Abdullah Gull nel discorso
pronunciato di fronte all'Assemblea del Consiglio d'Europa,
precisando che la Turchia ha fatto progressi per la tutela dei
diritti dell'uomo, nel settore economico in quello finanziario. Gull
ha evocato anche la rinascita della vita culturale e artistica del
suo paese ed ha confermato la sua volontà per arrivare ad una
soluzione politica della questione cipriota. "Combattere la tortura
– ha aggiunto - è stata una delle nostre priorità. La tolleranza
zero contro trattamenti disumani ha dato ottimi risultati. Abbiamo
adottato leggi per combattere queste pratiche". Gull ha fatto
intendere che verrà rivisto l'articolo 301, sull'offesa all'identità
turca, per cui è stato processato anche il Nobel per la letteratura
Orhan Pamuk.
I progressi iniziati nel campo sociale sono importanti ma non
bastano, come sottolinea Angel Gurria, segretario generale
dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa. "La
Turchia non può diventare più competitiva se non risolve i problemi
fiscali, se il debito resta elevato. Per raggiungere questo
obiettivo ha bisogno di un alto grado di istruzione e elevate
competenze. Allo stesso tempo ha bisogno di ricerca e sviluppo così
da non dipendere da brevetti e conoscenze estere".
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