Ankara, 28
agosto 2007 - Abdullah Gul, candidato del partito islamico moderato
“Giustizia e Sviluppo” (Akp), è il nuovo Presidente della Turchia.
E’ stato eletto al terzo turno con 339 voti su 550. Un'elezione
annunciata, ma sofferta. Gul non è riuscito a essere eletto nelle
prime due votazioni in cui era necessaria la maggioranza
qualificata. La sua elezione non era passata già nella primavera
scorsa per assenza del numero legale in seguito al boicottaggio dei
partiti laici.
Economista e professore universitario, Gul ha 57 anni, è sposato con
Hayrunissa (rispettosa del velo) ed è padre di tre figlie. Un modo
di fare affabile, un aspetto gioviale, uno stile opposto a quello
del suo predecessore, forte della sua esperienza come ministro degli
esteri, Gul promette di portare in alto la bandiera del suo paese
sulla scena internazionale.
Dalle istituzioni e dalle capitali europee, arriva al nuovo
presidente turco un benvenuto trasversale carico di speranze e di
attese. ''Sono certo che ricoprirà il suo incarico con grande senso
del dovere e di impegno, afferma il presidente della Commissione
europea, Josè Manuel Barroso e aggiunge che “si apre per la Turchia
una opportunità per dare nuovo impulso al processo di adesione
attraverso progressi in settori chiave''. Da parte sua Romano Prodi
ha commentato: “È un uomo di grande intelligenza, sarà un grande
presidente". Intanto a Bruxelles si giudica interessante la proposta
del presidente francese Nicolas Sarkozy di costituire prima di
dicembre ''un comitato di saggi ad alto livello'' per riflettere
sull'avvenire dell'Europa all'orizzonte del 2020-2030 e si considera
''un contributo costruttivo'' la sua apertura sulla possibilità di
rilanciare i negoziati di adesione della Turchia all'Ue.
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