Frattini, studenti e pmi nel futuro del Mediterraneo |
Milano, 21 luglio 2009 – Ci sono ''buone prospettive'' perché Milano ottenga il Segretariato economico dell'Unione per il Mediterraneo. A sostenerlo è il ministro degli esteri, Franco Frattini intervenuto al Forum economico e finanziario per il Mediterraneo che ha chiuso oggi i suoi lavori. “Milano - ha detto Frattini - ha grandi opportunità e sta dimostrando in questi giorni, dall'interesse che abbiamo notato, che può essere davvero lo snodo tra il cuore industriale dell'Europa e il Mediterraneo, visto che conta anche la posizione geografica. Fondamentale, secondo Frattini, il ruolo che le piccole e medie imprese possono avere per lo sviluppo della sponda Sud del Mediterraneo: “Abbiamo idea che il Mediterraneo sia una chanche in più per le pmi, simbolo dell'Italia nel mondo. E l'idea di un modello di distretti di pmi da promuovere nei paesi della sponda Sud del Mediterraneo è molto apprezzata dagli stessi paesi della riva Sud''.
Frattini ha anche proposto di liberalizzare i visti per alcune
categorie di cittadini che sono protagonisti della vita economica
nell'area del Mediterraneo come imprenditori e studenti. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha lanciato la proposta di dare vita a un Ateneo euro-mediterraneo per “valorizzare i giovani” . L'idea è quella di creare una università virtuale e al tempo stesso reale, non un luogo fisico ma un programma che metta in rete tutte le università dei nostri Paesi favorendo lo scambio di docenti, studenti e ricercatori. Secondo Formigoni, Per lo sviluppo dell'area mediterranea Formigoni ritiene essenziale anche l'interscambio. E per questo ha proposto di “dar vita a una grande Fiera euro-mediterranea perché gli scambi commerciali e i rapporti tra le imprese hanno bisogno di luoghi fisici nei quali incontrarsi e confrontarsi”. Alessandro Profumo amministratore delegato di Unicredit, facendo il punto sulla futura strategia della banca, ha ricordato che il focus resta il Centro e l’Est d’Europa “ma non e' detto – ha aggiunto - che in futuro non ci sia uno sviluppo anche nell'area del sud del Mediterraneo. Dedichiamo infatti grandissima attenzione a questa fascia di paesi, non solo perché - ha concluso - da lì viene uno dei nostri più importanti azionisti”. Da parte sua Corrado Passera di Intesa San Paolo, ha citato i valori dell'interscambio commerciale tra l'Italia e paesi del Nord Africa “che vale – ha detto - di più di quelli di Cina e India messi insieme”. Mario Ciaccia, di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo di Intesa Sanpaolo, ha detto che realizzare le infrastrutture anche nei paesi della sponda Sud del Mediterraneo è un interesse comune, perché se si sviluppa l'area del Mediterraneo si sviluppa anche l'Europa.
|