Notevoli le novità attese per
giustizia, libertà e sicurezza
Roma, 1 ottobre 2007 - L’Unione europea non può permettersi di
fallire l’appuntamento con la riforma istituzionale che ha come
scadenza il 2009, quando sono previste le prossime elezioni per il
Parlamento europeo. E’ vitale compiere questo passo per il
funzionamento generale delle sue politiche come anche per il
rapporto che va coltivando e sviluppando con i propri cittadini. Ma
il testo del nuovo trattato, attualmente in discussione in sede di
Conferenza intergovernativa, riveste una particolare importanza
anche per la realizzazione e il rafforzamento dell’area comune di
giustizia, libertà e sicurezza. Queste sono state le conclusioni
tratte dal vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini,
che ha tenuto oggi a Roma la lezione conclusiva della Rome Summer
School of European Law, edizione 2007. L’ormai tradizionale
iniziativa è promossa dalla Società italiana per l’organizzazione
internazionale e l’Università di Roma Tor Vergata.
Dinanzi ai numerosi partecipanti del corso, provenienti dall’Italia
e dall’estero, il vicepresidente Frattini ha illustrato le
principali sfide che stanno davanti al processo di costruzione dello
spazio di cui egli è responsabile nel contesto dell’attuale processo
di rinnovamento delle istituzioni. Secondo Frattini, il suo
portafoglio, pur essendo uno dei più giovani, è anche uno di quelli
che si sono sviluppati più velocemente negli ultimi anni, segno
della sempre crescente importanza e richiesta da parte dei cittadini
di sicurezza reale e giustizia efficiente. Il ruolo che questo
settore riveste nella vita quotidiana delle persone, ma anche delle
istituzioni, è altresì dimostrato dal fatto che, l’anno scorso, il
20 per cento del totale delle iniziative legislative adottate dalla
Commissione riguardavano proprio i pilastri fondamentali di questo
settore. Nella visione di Frattini, essi sono: la protezione dei
cittadini dell’Ue dal terrorismo internazionale e dalla criminalità
organizzata, la gestione corretta ed efficace dei flussi migratori
e, non da ultimo, la realizzazione di uno spazio europeo di
giustizia.
Non sono sfide facili, ma vanno affrontate, utilizzando e
rafforzando gli strumenti legislativi esistenti e, ove necessario,
creandone dei nuovi. Oltre alla realizzazione degli obiettivi, ha
avvertito il vicepresidente Frattini, i policy makers europei devono
tenere in considerazione anche gli aspetti fondamentali del rispetto
dei diritti individuali, come ad esempio per quanto riguarda la
lotta al terrorismo, il trattamento dei dati personali e le misure
legate al controllo dell’immigrazione.
Il responsabile della giustizia, libertà e sicurezza della
Commissione ha inoltre descritto gli elementi basilari del suo
lavoro. Al primo posto, la sicurezza. “E’ importante, dice Frattini,
poiché non si può fruire pienamente delle libertà di ogni genere,
senza essere protetti”. E per fare ciò, bisogna sempre di più
condividere e ottimizzare gli sforzi di tutti i 27 Paesi membri.
Questo si traduce in banche dati, basate sul principio della
disponibilità per le autorità degli altri Paesi, controllando i siti
Internet che trasmettono messaggi di odio e istigano attentati.
Secondo il vicepresidente, il lavoro comune, ma anche il dialogo con
la società civile e con il sistema di istruzione, ci permette di
risolvere e prevenire la diffusione di questa “violenta
radicalizzazione” che si manifesta anche tra giovani musulmani
apparentemente integrati nei Paesi europei. Misure importanti sono
in arrivo: il vicepresidente Frattini ha annunciato di stare
preparando proposte per quanto riguarda i controlli sui voli
passeggeri nonché un piano per predisporre una vera e propria banca
dati europea degli esplosivi che consenta di ricostruire in ogni
momento il movimento di materiali così pericolosi.
Ma ciò non significa che l’Europa si debba chiudere e diventare una
fortezza. Anzi, per quanto riguarda l’immigrazione, Frattini dice
che essa può presentare dei rischi ma costituisce anche una
importante risorsa. In questo caso, le priorità sono due: da un
canto, cooperare con i Paesi d’origine per prevenire la necessità
che spinge persone disperate ad abbandonare le proprie case e
famiglie e, dall’altro, concentrarsi sulla maggiore integrazione di
coloro che si trovano già sul territorio dell’Ue e lavorano
onestamente e alla luce della legalità. Questi ultimi immigrati sono
una risorsa indispensabile per l’economia europea e quindi l’Europa
deve diventare più attraente come meta, specie per i lavoratori
altamente qualificati. Ecco perché è in arrivo la proposta della
Carta blu europea che, oltre ad offrire lavoro ai potenziali
candidati senza costringerli alla clandestinità, favorirà un
approccio innovativo, definito dallo stesso Frattini come
“immigrazione circolare”. Le persone provenienti dall’estero avranno
la possibilità di lavorare nell’Ue, ritornare nei propri Paesi e poi
rientrare di nuovo, offrendo così possibilità e benefici ad un
maggior numero di persone senza provocare il dannoso effetto della
fuga dei cervelli.
Lo spazio comune riguarda anche l’accesso alla giustizia. Frattini
non pensa ad un futuro Codice civile europeo, perché tuttora
persistono importanti differenze sostanziali negli ordinamenti
giuridici nazionali. Ma quello che serve è “uno spirito comune
europeo” e “una cultura legale”, in modo che tutti gli operatori –
magistrati e avvocati – sviluppino una mutua fiducia e senso di
appartenenza all’Europa della giustizia. Su questa base si creeranno
anche i presupposti pratici necessari per risolvere i casi
transnazionali ed evitare intoppi burocratici.
La fiducia è anche il sentimento con cui Frattini si rivolge al
futuro prossimo e guarda all’imminente riforma. Il lavoro è tanto e
per farlo sono necessari adeguati meccanismi istituzionali e
processi decisionali. Il progetto di trattato, presentato
dall’attuale Presidenza portoghese sulla base del mandato
dell’ultimo Consiglio europeo, diventa perciò determinante in quanto
prevede l’estensione del principio di maggioranza qualificata e
della procedura di codecisione. Una conquista – conclude Frattini -
di cui l’area di giustizia, libertà e sicurezza ha molto bisogno di
questi tempi.
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