Esteri G8 su Afghanistan e Pakistan |
Trieste, 27 giugno 2009 – Commentando i risultati del vertice dei ministri degli esteri del G8, il capo della Farnesina, Franco Frattini, che ha presieduto i lavori, ha detto che si è trattato di un summit importante che nei due giorni di lavori ha raggiunto “conclusioni concrete sui grandi temi di politica estera”. Riferendosi all'assenza dell'Iran alla discussione sulla stabilizzazione dell'Afghanistan-Pakistan, Frattini ha detto che è stata “un’occasione perduta”. “Teheran - ha precisato - ha più interesse di altri paesi a impegnarsi sulle varie sfide della regione, dalla salvaguardia dei confini alla lotta contro il traffico di droga le cui rotte principali passano proprio attraverso l'Iran. La gestione delle frontiere comuni richiede risposte comuni - ha aggiunto - con centri regionali coordinati e stessi criteri di valutazione e di ispezione". Circa le elezioni in Iran, Frattini ritiene necessario il riconteggio dei voti per una serie di fatti oggettivi. “In cento circoscrizioni – ha detto - ha votato il 20 per cento in più degli aventi diritto, quindi c'è qualcosa che non va". Al vertice di Trieste gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova politica antidroga che taglierà i fondi ai programmi di sradicamento dei campi di papaveri da oppio a favore della lotta al narcotraffico e della promozione di coltivazioni alternative. Secondo l'inviato speciale Usa per l'Afghanistan, Richard Holbrooke, i programmi di sradicamento, finanziati finora dai governi occidentali, non funzionano e spingono di fatto i coltivatori afgani nelle mani dei talebani. In base alle cifre Onu, i talebani e le varie formazioni qaediste ne hanno ricavato dai 50 ai 70 milioni di dollari soltanto l'anno scorso. In un rapporto pubblicato proprio questa settimana, l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) ha riferito che la coltivazione di papavero da oppio l'anno scorso è effettivamente calata del 19 percento rispetto all'anno precedente, ma è ancora concentrata nelle tre province meridionali controllate dalla guerriglia del mullah Omar.
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