Torino, 26 ottobre 2007 - In Italia la produttività è la "variabile
chiave" per far tornare il reddito delle famiglie a crescere in modo
stabile. E’ quanto ha affermato il governatore della Banca d’Italia,
Mario Draghi, intervenendo alla riunione scientifica annuale
dell’Università torinese. Non ha dubbi, Draghi, nell'identificare la
leva sulla quale poggiare per il rilancio dell'economia italiana e
sottolinea per questo la necessità di “riportare la produttività su
un sentiero rapidamente ascendente. Questo risolverà il problema di
offerta dell'economia italiana, consentirà aumenti retributivi,
rafforzerà la domanda interna”.
I livelli retributivi dell'Italia, dice Draghi, sono i più bassi dei
principali paesi Ue, le differenze salariali rispetto agli altri
paesi sono appena più contenute per i giovani, si ampliano per le
classi centrali di età e tendono ad annullarsi per i lavoratori più
anziani. Lo stato di disagio, precisa il governatore, riguarda
soprattutto i giovani che in generale hanno contratti a tempo
determinato. Il differenziale è minore nelle occupazioni manuali e
meno qualificate. Draghi insiste su un aumento dell'età effettiva di
pensionamento perché può ricostruire l'equilibrio fra attesa di
vita, attività lavorativa e modelli di consumo. Serve anche "una
coraggiosa riforma del sistema d'istruzione".
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