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La Commissione Ue si pronuncia
sulla prossima Conferenza intergovernativa



Bruxelles, 10 luglio 2007- A conclusione del Consiglio europeo dello scorso giugno, i capi di Stato e di governo hanno deciso di convocare una Conferenza intergovernativa (CIG) per l'elaborazione di un trattato di riforma che modifichi il trattato sull'Unione europea e il trattato istitutivo della Comunità europea. Prima dell'avvio della conferenza, la Commissione deve presentare formalmente il suo parere ai sensi dell'articolo 48 del trattato sull'Unione europea.

Ed oggi la Commissione Ue ha emesso il suo parere formale con un documento dal titolo "Riformare l'Europa per il 21° secolo", col quale si sottolinea, fra l’altro, come l'Europa abbia bisogno di un trattato di riforma, che sarà necessario siglare e ratificare prima delle prossime elezioni europee (giugno 2009).

A giudizio della Commissione, l'Europa deve dar prova della capacità di perseguire una politica che sappia tener conto delle aspettative e delle aspirazioni dei cittadini: è la visione di un'Europa disposta a cooperare per costruire un futuro comune. Se l'Unione europea vuole realizzare le proprie potenzialità, ha bisogno di ammodernarsi e riformarsi.

La Commissione è persuasa che il mandato della CIG, concordato nel Consiglio europeo dello scorso giugno, rappresenti un punto di equilibrio tra ambizione e realismo e sia in grado di offrire all'Unione europea una base istituzionale e politica solida per realizzare le aspirazioni dei suoi cittadini. Il mandato della CIG offre i presupposti adeguati per una conferenza intergovernativa che riesca a lavorare in modo spedito ed efficiente, onde varare un trattato che possa essere ratificato rapidamente.

Nel parere della Commissione vengono evidenziati i miglioramenti che un trattato di riforma conforme al mandato impartito potrà apportare all'Unione e ai suoi cittadini.

Un'Europa più democratica e trasparente con un ruolo potenziato del Parlamento europeo e delle assemblee nazionali; una maggiore trasparenza nel Consiglio; un diritto di iniziativa che permetta a un milione di cittadini di chiedere che la Commissione presenti proposte di cui essi intendono farsi promotori; infine, una comprensione più chiara della ripartizione delle competenze tra la sfera europea e i livelli nazionali.

Un'Europa più fattiva, con istituzioni e metodi di lavoro più razionali ed efficienti. Nel suo parere, la Commissione illustra come il trattato di riforma permetterà di modernizzare le istituzioni che operano per un'Unione di 27 Stati membri, accelerando il processo decisionale, migliorando la capacità di azione nei settori di massima priorità per l'Unione, semplificando e rendendo più eque le modalità di votazione, e snellendo infine l'impianto istituzionale.

-  Un'Europa di diritti e valori, solidarietà e sicurezza, che persegua in modo chiaro i propri obiettivi; una Carta dei diritti fondamentali in grado di coniugare diritti civili, politici, economici e sociali che l'Unione deve impegnarsi a rispettare; una maggiore solidarietà e sicurezza in settori come la politica energetica, il cambiamento climatico, la protezione civile, gli aiuti umanitari e la pubblica sanità; infine un rafforzamento delle competenze dell'Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia.

-  L'Europa deve anche potenziare il proprio ruolo sulla scena internazionale, raggruppando gli strumenti comunitari di politica esterna, a livello di definizione strategica non meno che di intervento operativo. Il trattato di riforma permetterà all'Europa di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con tutti i partner a livello mondiale, di imprimere maggiore coerenza tra i vari settori della politica esterna dell'Unione, grazie a un nuovo assetto istituzionale, e di puntare sulla propria forza economica, politica e diplomatica per promuovere gli interessi e i valori dell'Unione su scala mondiale. 

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