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Buzek, cerniera tra nuovi e vecchi paesi Ue

di Elzbieta Cywiak


La sessione inaugurale del Parlamento europeo è cominciata con un segnale di novità che potrebbe fornire uno stimolo importante per lo sviluppo dell’Unione. Il suo nuovo presidente, Jerzy Buzek, è il primo polacco e il primo rappresentante dell’Europa centro-orientale eletto ad un così alto incarico. Non si tratta soltanto di un notevole successo della Polonia nei negoziati tra le varie istituzioni comunitarie, ma della conquista della prestigiosa carica da parte di un valido esponente delle istanze dei nuovi paesi entrati nell’Unione dal 2004.

Lo stesso Buzek, in una intervista concessa al quotidiano di Varsavia “Polska”, aveva detto che se fosse stato eletto si sarebbe battuto per far scomparire la divisione tra vecchi e nuovi paesi dell'Ue. “Un tempo – ha ricordato - una cortina di ferro separava i vecchi e i nuovi. Oggi è meno visibile, ma questa divisione tra i nuovi e quelli che sono nell'Ue da molto tempo esiste ancora. E noi vogliamo che questa divisione scompaia. E scomparirà”.

Buzek, 69 anni, eletto nelle fila del partito di centro Piattaforma Civica (lo stesso dell’attuale  premier polacco Donald Tusk) era stato ingegnere chimico fino alla sua adesione allo storico sindacato “Solidarnosc” nel 1980 per assumere, alla caduta del regime comunista, la carica di capo di governo di Varsavia tra il 1997 e il 2001.
Nella legislatura precedente del Parlamento europeo c’era stata una occasione per eleggere presidente dell’assemblea l’eminente storico e politico polacco Bronislaw Geremek. Purtroppo egli, iscritto al gruppo liberal-democratico, non apparteneva a nessuna delle due maggiori fazioni del Parlamento e quindi le sue reali chance per ottenere questa carica erano molto minori. 

Ad un anno dalla morte di Geremek, scomparso tragicamente in un incidente stradale, si può supporre che il suo impegno politico e le sue convinzioni sull’integrazione non saranno estranee al nuovo presidente del Parlamento europeo. Buzek, di religione protestante, viene descritto, similmente a Geremek, uomo politico estremamente educato e propenso alla conciliazione. Egli gode di una grande simpatia e popolarità in Polonia, Nelle elezioni europee di giugno ha riscosso in Slesia, sua terra di origine, un sostegno record da parte di circa 400 mila elettori.

Nella sua prima conferenza stampa il neo-eletto presidente ha indicato tra le priorità la tutela dei diritti umani e la trasparenza del Parlamento europeo, riconoscendo la necessità di aiutare gli europei nella comprensione di ciò che avviene nell’Assemblea di Strasburgo, per avvicinare sempre di più l’Europa ai cittadini. Ha espresso anche la speranza di vedere approvato il Trattato di Lisbona, senza il quale, ha aggiunto, avremmo molte più difficoltà da superare. 

Per quanto riguarda la realizzazione di quell’apprezzabile obiettivo diretto a far scomparire la divisione tra vecchi e nuovi paesi dell’Unione, Buzek avrà due anni e mezzo di tempo. Infatti, a metà legislatura - secondo gli accordi presi dal Partito popolare europeo con il gruppo dei Socialisti e dei democratici (Progressisti) - dovrà lasciare il suo posto al capogruppo socialista, il tedesco Martin Schultz che gli subentrerà nella carica presidenziale.  

                                                                       Elzbieta Cywiak

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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