Bruxelles, 30 settembre 2007 - Rinascono le speranze di formare un
governo dopo che il cristiano-democratico fiammingo Yves Leterme è
stato incaricato dal re Alberto II di riprovare a formare un
esecutivo, mentre aleggia lo spettro della scissione fra fiamminghi
e walloni. E' il secondo tentativo di Leterme, che ha vinto le
elezioni nelle regioni fiamminghe ma non è stato in grado finora di
formare la prevista coalizione con i liberali, anche a causa della
tensione fra i partiti francofoni e quelli fiamminghi. Leterme è
ritenuto portatore di un progetto di riforma delle istituzioni in
senso autonomista che secondo i walloni è un passo in più verso
l'implosione del paese.
Ora alcuni sono convinti che il dialogo abbia fatto qualche
progresso. Uno di questi è il ministro dell'economia e del lavoro
della regione di Bruxelles, Benoit Cerehxe, secondo cui “fra i
partner si è instaurato un clima di fiducia in particolare grazie
all'incarico esplorativo attribuito a Van Rompuy e dunque se Leterme
torna oggi significa che è pronto a lavorare nel quadro delle
convergenze che sono state stabilite". Per la socialista Laurette
Onkelinx "il Belgio vive in un momento di opacità politica perché i
negoziati vengono condotti in segreto, i cittadini non hanno alcuna
informazione e tutto ciò è grave in una democrazia". Intanto 112
giorni dopo le ultime elezioni politiche il Belgio resta senza
governo. E l’esecutivo uscente di Guy Verofstadt continua a gestire
gli affari correnti.
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